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Note di regia di "San Damiano"


Note di regia di
Questo documentario è nato da un incontro fortuito che ci ha aperto le porte a un mondo parallelo.
Dopo un anno di volontariato distribuendo pasti ai senzatetto con la comunità di Sant’Egidio, una sera, spinti dal desiderio di conoscere più a fondo questa realtà, abbiamo deciso di trascorrere una notte a Termini. Poco prima di coricarci si avvicina un giovane polacco con una curiosa inflessione calabrese, Damian. Con una barzelletta riesce a rompere immediatamente il ghiaccio e, quasi come un mago, ci rivela di non dormire per terra come molti altri, ma di aver trovato un rifugio sopraelevato che chiama “la mia torre”.
Affascinati dalla sua personalità carismatica e dalla sua energia contagiosa, abbiamo intrapreso un viaggio nella sua vita che si è rivelato emozionante e complesso. Ci siamo avventurati tra i suoi sogni di gloria come cantante e la cruda realtà della vita di strada, tra l'alcolismo e la costante lotta per la sopravvivenza.
Per due anni abbiamo frequentato quotidianamente la stazione di Termini, di cui uno interamente dedicato alle riprese. Grazie a Damian, ci siamo addentrati in modo profondo nel mondo dei senzatetto che popolano i dintorni della stazione.
All’inizio, l’approccio di alcuni senzatetto era segnato da diffidenza; addirittura, alcune bottiglie sono volate nella nostra direzione. Tuttavia, con il passare del tempo, questi gesti ostili si sono trasformati in abbracci calorosi. Hanno compreso che il nostro scopo non era "rubare" un pezzo della loro vita per poi svanire nel nulla, ma piuttosto restare, osservare e raccontare. Questo ha permesso di sviluppare legami profondi, in particolare con Damian, con il quale, nonostante ora si trovi in un carcere psichiatrico in Polonia, continuiamo a sentirci ogni domenica al telefono.
Grazie al tempo trascorso a Termini, siamo riusciti a realizzare un film che non si limita a osservare dall'esterno, ma che offre una prospettiva dall'interno, senza filtri, con una vicinanza autentica alle vite di queste persone.
Termini, con il suo incessante viavai di oltre 150 milioni di passanti ogni anno, era anche il nostro mondo. Una volta, eravamo fra coloro che voltavano lo sguardo altrove, soffocando il disagio di fronte a chi vive in condizioni così estreme. Eppure, queste persone, sebbene emarginate dalla società civile organizzata, sono parte di noi, dell’umanità.
Il documentario nasce da questa consapevolezza: dare un volto umano a chi è stato reso invisibile, attraverso un racconto crudo e autentico che invita a riflettere sulla nostra comunanza e sulla necessità di vedere e ascoltare.

Gregorio Sassoli dd Alejandro Cifuentes