Al mio arrivo al laboratorio di Carlo, mi ha immediatamente colpito la potenza e la profondità sonora del suo maglio, che sembrava riverberare oltre i confini della sua officina, come se plasmasse gli argini dell’acqua che alimenta il suo lavoro. All’interno, ho notato il suggestivo gioco di luce e ombra, evocativo di un ciclo di vita e morte. Appassionato del cinema che mescola realtà e finzione, ho arricchito il film creando un personaggio candido ed enigmatico, mirando a rendere l’esperienza cinematografica più profonda e interpretativa. Nelle mie intenzioni, un film che non va solo osservato, ma vissuto, udito e sentito, attraverso il suono e l’interpretazione emotiva che amplificano il tutto.
Leonardo Ferro