Titolo di chiusura delle Giornate degli Autori e opera prima nel lungometraggio di
Isabella Torre, prodotta da Jonas Carpignano, "
Basileia" è un film che cerca una strada alternativa nel racconto horror "bucolico" ma che fatica a convincere per alcune scelte basiche che allontanano il pubblico da un vero coinvolgimento emotivo.
Siamo in Calabria, in Aspromonte, un archeologo e i suoi assistenti cercano illegalmente un antico tesoro: dopo una serie di incidenti, riescono a riportare alla luce qualcosa ma "risvegliano" anche misteriose creature mitologiche che vorranno fermarli ad ogni costo.
La capacità di messa in scena, il talento nel costruire esteticamente le proprie inquadature, un'idea di fondo di cinema sono tutte caratteristiche che la regista ha sicuramente, dimostrando di manovrare il mezzo con abilità.
Sicuramente stimolante per lei, che è anche autrice della sceneggiatura, la possibilità di sperimentare il "genere" mantenendo però l'eleganza formale del cinema d'autore: le tre misteriose "villain" (o forse no, forse sono le eroine che difendono il territorio...) sono però ideate richiamando personaggi iconici horror come quelli del classico moderno "The Ring", con lunghissimi capelli a coprire il corpo nudo, camminate lente ma inesorabili (spesso in piena luce), movimenti di testa e braccia a scatti. Nulla di meno spaventoso e meno coinvolgente, purtroppo.
07/09/2024, 08:12
Carlo Griseri