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VENEZIA 81 - Lorenza Lei: "Se non parliamo ai
giovani possiamo anche stare in silenzio"


VENEZIA 81 - Lorenza Lei:
A margine del convegno “Lazio, una regione in più per credere nel Cinema. Strategie e proposte della Regione Lazio”, promosso dalla Regione Lazio in occasione dell’81a Mostra del Cinema di Venezia per raccontare le varie opportunità a sostegno dell’industria del cinema e dell’audiovisivo, abbiamo incontrato Lorenza Lei, Responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio, per approfondire alcuni temi di grande impatto sul futuro.

Nel momento storico in cui ci si interroga su come l’Intelligenza Artificiale stia contribuendo a riscrivere il nostro immaginario, la Roma Lazio Film Commission presenta un piano triennale che rimette al centro la narrazione del territorio e la sua valorizzazione. In che modo si dialoga con le nuove tecnologie?
La sfida più interessante oggi è assolutamente quella di utilizzare le nuove tecnologie come strumento a servizio delle idee. Le idee sono originali, creative, belle, ma a dar loro concretezza è la creatività umana. Apprezzo l’intelligenza degli umanoidi, perché ritengo che siano un completamento, un arricchimento potenziale per l’umano verso il progresso. Il progresso non è tecnologia, è essere umani.

Da quanto emerso all’interno del convegno, si ha inoltre la sensazione che la Film Commission abbia tutto l’interesse a trovare forme di collaborazione con le strutture delle altre regioni, a presentarsi come un ente sempre più aperto, capace di fare dialogare il cinema con tanto altro…
Collaborare è molto importante, e non solo con le altre Film Commission, ma anche con tutta la realtà che attiene alla Regione Lazio e che fa parte di un mondo che paradossalmente sembra di altri assessorati. A partire dall’audiovisivo, oggi siamo nella condizione di mettere insieme tutto ciò che riguarda lo sviluppo economico, il turismo, lo sport, ciò che permette di vivere bene all’essere umano.

Per restare al concerto di apertura, avete da poco inaugurato a Roma il Polo del Cinema e dell’Audiovisivo, dedicato a chi vuole partecipare ai vostri bandi. Da dove nasce l’idea di un centro di formazione e di ascolto?
L’ascolto è un potenziale che non possiamo mai perdere. Siamo essere umani, e in quanto tale dobbiamo avere la capacità di ascoltare l’altro, perché è da lì che poi partono i processi che ci permettono di proiettarci verso il futuro. Non c’è futuro se non c’è ascolto. Tutto questo per noi è strategico per essere strutturalmente e concretamente poi adeguati all’industria del cinema e dell’audiovisivo.

Infine, i veri protagonisti di questo nuovo piano triennale sembrano essere i giovani…
I giovani sono il futuro dell’audiovisivo, del cinema, dell’industria, di tutto. Se non parliamo ai giovani possiamo anche stare in silenzio!

31/08/2024, 18:15

Antonio Capellupo