Approfondendo la biografia di Giacomo Leopardi, gigantesco poeta, scrittore e pensatore tra i massimi della cultura italiana di tutti i tempi, oltre all’immagine canonica di un uomo immerso in una malinconica solitudine a tinte gotiche sclerotizzata da una perenne sofferenza fisica, se ne può scorgere un’altra, sottotraccia, completamente diversa, caratterizzata da una vitalità dirompente. Dotato di un corpo troppo fragile per soddisfare il suo bisogno primario di amore, Giacomo Leopardi, infatti, tutt’altro che arreso, è in continuo conflitto con la natura matrigna, avendo come obiettivo il superamento del proprio limite e lo spasmodico desiderio di un orizzonte di felicità e di bellezza.
È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. La continua tensione del poeta verso la vita si manifesta attraverso una voglia di libertà, di amore e di bellezza, a costo di mettere in discussione ogni ordine costituito, dalla famiglia al conformismo dei suoi contemporanei.
Piuttosto che lo studioso curvo perennemente sui libri, il nostro Leopardi quindi avrà il piglio di un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura. Al posto di una figura grigia, rischiosamente polverosa e respingente, preferiamo tratteggiarne un’altra più brillante, variopinta, trasgressiva e soprattutto piena di fascino. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità.
Genio visionario dietro cui palpita il cuore di un eterno ragazzo, incompreso dai suoi contemporanei, Leopardi è più interessato a rivolgersi alle generazioni del futuro mettendo in ballo spunti di riflessione più che mai attuali in una società come quella di oggi spesso afflitta dalla mancanza di maestri e di saldi punti di riferimento.
Sergio Rubini