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Note di regia di "Nessun posto al mondo"


Note di regia di
Attraverso il mio primo film mi sono addentrata nelle dinamiche di paese di un piccolo villaggio dell’entroterra del Cilento. Mentre giravo è nato il desiderio di realizzarne un secondo. Capivo che oltre il villaggio, verso le campagne e nella montagna, c’era un territorio altro, fatto da un dialetto più incomprensibile, quanto le leggi che lo abitano. Un luogo popolato da donne uomini piante e animali che convivono in un paesaggio fuori dalle istituzioni e dalle leggi del villaggio, dove l’esterno, a cui inconsapevolmente si resiste, è un mondo parallelo. Entrare in questo mondo è stato il desiderio che mi teneva ancorata a fare questo film, ma ciò che mi ha fatto proseguire questo percorso è stato l’incontro con Antonio, il protagonista, un uomo che attraverso il rapporto con gli animali sembra trovare un posto che tra gli uomini e le loro leggi non riesce ad avere e che vede nella natura una promessa di libertà, pagandone un caro prezzo. Il cinema è stato un modo per accedere a questo mondo, l’osservazione era un punto di partenza ma non una finalità. Volevo farne parte, imparando il suo linguaggio per dimenticare il mio e vivendo attivamente quel paesaggio; coinvolgendo in maniera attiva le persone che filmavo, non per fare un film su di loro, ma con loro.

Vanina Lappa