Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di regia de "La Rosa dell'Istria"


Note di regia de
La storia de “La Rosa dell’Istria” va oltre la vicenda storica e travalica tempo e divisioni. Abbiamo sentito un profondo senso di responsabilità, ma anche di speranza nel raccontare, con questo film, la vita di una ragazza che cerca di sopravvivere e di vincere, anche se il mondo che le sta intorno le crolla addosso. Maddalena si troverà a vivere uno degli eventi più drammatici e anche più controversi della storia del nostro Paese. Se il suo mondo è grigio e la guerra distrugge e sconvolge tutto, non è così assurdo che lei cerchi di vedere e riportare su tela un mondo più colorato, proiettato verso un futuro migliore. La ricerca di Maddalena nel campo esuli di Trieste, dolorosa e impegnativa, rappresenta la speranza di ritorno alla vita per salvare e ritrovare qualcosa del suo passato che non poteva morire. Questa vicenda diventa storia universale, di chi ha dovuto e deve abbandonare la propria terra per un domani incerto, lasciando una scia di morti alle spalle. Ritrovarsi nell’incubo dell’emarginazione, il dramma dell’esule. Maddalena nel film è interpretata da una giovane ragazza albanese, Gracjela Kicaj, per la prima volta sullo schermo. Lei veramente è una scommessa vinta. L’accompagna un cast di grande forza, da Andrea Pennacchi (il padre di Maddalena), Clotilde Sabatino (la madre), Eugenio Franceschini (l’amore), Costantino Seghi (il fratello). Il film è stato girato in Friuli. Facendo base a Gorizia, abbiamo spaziato in molti luoghi come Trieste, dove abbiamo ricostruito il campo esuli, Cividale, Giassico, Travesio che è diventata la nostra stazione ferroviaria con il magnifico treno a vapore, Chiusa di Sagrado, con l’imponente diga diventata la casa di Leo, Fossalon di Grado dove abbiamo ambientato il Polesine. Lo scenografo Leonardo Conte ha fatto un gran lavoro di credibilità e cura del dettaglio, con la stessa passione messa da Enrica Barbano, costumista di grande esperienza. Le musiche intense e struggenti sono di Mattia Donna & La Femme Piège.

Tiziana Aristarco