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FESTA DEL CINEMA DI ROMA 18 - "Profondo Argento":
dentro la testa del genio del terrore


FESTA DEL CINEMA DI ROMA 18 -
Tutti abbiamo visto le centinaia di interviste di Dario Argento nel periodo d'oro, quando i suoi film sbancavano al botteghini e ispiravano intere generazioni di registi venuti su con le sue pellicole. Alcuni spettatori delle generazioni dei 70, lo hanno anche potuto godere come presentatore di sè stesso in programmi televisivi indimenticabili come "Giallo", a fianco di Enzo Tortora ed Alba Parietti. Eppure chi conosce realmente Dario Argento? Nelle interviste si è sempre concesso con generosità, forse ricordando quando era lui il giovane cronista di “Paese Sera” al cospetto di star come John Wayne, offrendo spunti interessanti sulla nascita dei suoi film o sulla sceneggiatura di una scena ed esponendosi anche su fatti personali, ma riuscendo sempre a nascondere se stesso, i suoi pensieri più profondi, le ossessioni più intime.

"Profondo Argento", il documentario di Rolandi e Della Casa, copre perfettamente questa lacuna sulla vita del regista. Alcuni degli episodi del passato di Argento erano già stati scritti nella sua autobiografia uscita nel 2014 per Einaudi e che si intitolava "Paura". La madre appartenente alla famosa famiglia di fotografi Luxardo, il padre produttore, gli inizi come critico e sceneggiatore, l’esordio alla regia, il rapporto con la musica e l’architettura, elementi fondamentali della sua opera, i maestri, gli amici e gli imitatori, i suoi gusti letterari e cinematografici, l’evoluzione dei generi e della sua carriera, le figlie Fiore e Asia.Il film è un interessante "collage - puzzle" delle opere del Maestro romano, commentato dalle interviste di amici, parenti e collaboratori.
Degne di nota le ombre cinesi che scandiscono i vari capitoli del film, che danno un senso di aggiunta inquietudine e senso del brivido.

21/10/2023, 17:39

Duccio Ricciardelli