Quando nel 1995 Gianni Minà e Mario Bernardini mi chiamarono per fare la regia televisiva della 1° edizione del premio dedicato a Sergio Bernardini, mi si aprì inaspettatamente la porta della macchina del tempo. Ero sul pratino de La Bussola dove il pomeri ggio si giocava a carte, insieme ai miei genitori. Li andavo a trovare perché il mio babbo diceva che gli portavo fortuna. Poi sgattaiolavo dentro quel locale pieno di luci e di suoni a vedere le prove di Mina, Celentano, Aznavour... Era la metà degli ann’ 60 e guardare dal vivo quei personaggi che avevo conosciuto da poco tramite il bianco e nero della tv mi sembrava una cosa straordinaria. La galleria di immagini collezionate dalla mia memoria fu talmente forte che dopo trent’anni mi sembrò naturale dire a Mario “dobbiamo fare un film su tuo padre”. Scrivemmo insieme un progetto. Lo portai in giro, lo proposi, ma non successe nulla. Forse ci voleva ancora del tempo. E poi un giorno, quando meno te lo aspetti, le cose accadono. Il documentario racconta la st oria di Sergio il collezionista di Stelle, il sognatore capace di rivoluzionare per trent’anni lo spettacolo dal vivo in Italia; ma è soprattutto un affresco su una pagina probabilmente irripetibile della nostra storia, in cui si intrecciano artisti, music a, costume, cambiamenti sociali, economici e politici. Un contributo alla memoria di un visionario in un Paese che guardava al futuro .
Andrea Soldani