ROMAEUROPA FESTIVAL 2023 - Arriva “Da qui
in poi ci sono i Leoni”, la video installazione
di Paola Di Mitri E Davide Crudetti,


ROMAEUROPA FESTIVAL 2023 -  Arriva “Da qui in poi ci sono i Leoni”, la video installazione di Paola Di Mitri E Davide Crudetti,
Da qui in poi ci sono i leoni”, un titolo che s’ispira al lavoro degli antichi cartografi per indagare il paesaggio nel presente e nel suo futuro prossimo. È la video installazione documentaria di Paola Di Mitri con la creazione cinematografica di Davide Crudetti e prodotta da Cranpi - in scena in prima nazionale a Romaeuropa Festival dal 10 al 15 ottobre al Mattatoio - che osserva il cambiamento degli scenari paesaggistici causati dall’impatto delle attività umane sull’ambiente.

Il progetto, vincitore della seconda annualità del bando “ART~WAVES di Fondazione Compagnia San Paolo”, nasce da un percorso più intimo e personale avviato da Di Mitri con “Vita Amore Morte e Rivoluzione” e incentrato su Taranto, sua città natale e luogo diventato icona della questione ambientale, per poi espandersi in un progetto collettivo che si propone di esplorare i paesaggi, intesi come entità vive costituite da elementi naturali, umani e industriali, e le conseguenze che l’intervento dell’uomo ha avuto su di essi, per ricercare e immaginare cartografie future.

"In passato" - spiega l’ideatrice e regista Paola Di Mitri - "gli antichi cartografi si mettevano in viaggio e disegnavano sulle mappe ciò che erano riusciti a vedere. Poi, quando finivano i confini del mondo conosciuto alzavano le mani e dicevano: "Hic sunt leones" ("Da qui in poi ci sono i leoni”). Ovvero, da qui in poi noi non sappiamo. Oltre quella linea ci sono belve feroci e terre incognite. Sulla mappa tracciavano il profilo immaginario di un leone, perché loro un leone vero non lo avevano mai visto veramente. Costruivano semplicemente un personaggio, delegando ai poeti e ai visionari l’immaginazione delle terre inesplorate e consegnando, a chi li stava ascoltando, oltre al noto anche l’ignoto. Le conseguenze dell’impatto delle attività umane sull’ambiente e quello che questo sta comportando in termini di trasformazione del paesaggio e cambiamento climatico sono oggi il territorio inesplorato sul quale ci muoviamo. Davanti a noi si sono ridisegnate nuove cartografie, paesaggi nuovi, rischi atmosferici e geologici che bruciano di giorno in giorno la memoria collettiva e il rapporto che credevamo di aver stabilito con gli spazi e gli eventi naturali. Questo progetto cerca di colmare un vuoto, lavorando su questo “buco di immaginazione".

Un progetto lungo un viaggio che si snoda da Sud a Nord della Penisola, parte dalla Puglia, passa dalla Sardegna, sfiora la Toscana, tocca la Liguria, giunge in Piemonte nella Val di Susa, fino a travalicare il confine francese. La testimonianza di un passaggio in luoghi che hanno subito o stanno subendo l’impatto delle attività umane sull’ambiente. Un tentativo di mappatura, che ha allenato il nostro orecchio e il nostro sguardo a soffermarci sul rapporto essere umano/natura, fondato sulla logica unidirezionale del dominio, del profitto e dello sfruttamento delle risorse.

Nella video installazione di Di Mitri, le immagini del presente sono messe a confronto con gli archivi del passato, fino ad arrivare a immaginare scenari ambientali futuri, le cui prospettive sono già agghiaccianti. Quattro fasce di età hanno provato a immaginare scenari possibili, fantastici, apocalittici, utopici. Ne è venuto fuori un esercizio di immaginazione collettivo.

09/10/2023, 14:44