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VENEZIA 80 - "Lubo" in Concorso


Il nuovo film di Giorgio Diritti ci porta nella Svizzera a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Con Franz Rogowski e Valentina Bellè. In sala a novembre


VENEZIA 80 -
Franz Rogowski e Valentina Bellè in "Lubo"
Quella del sequestro dei bambini janish è una storia che già aveva affrontato nel 2017 Valentina Pedicini con il suo "Dove Cadono le Ombre", ma anche il film di Giorgio Diritti riesce a non far spegnere la luce su un aspetto agghiacciante del storia elevetica. Nel '39, quando l'aria del nazismo si respirava anche nella neutrale Svizzera, l'Opera bambini della strada, col pretesto di svolgere un'azione umanitaria a favore dell'infanzia derelitta, punta a mettere fine al fenomeno del nomadismo. I figli di Lubo, come almeno altri 700 bambini nomadi, vengono strappati alle famiglie e rinchiusi in istituti o dati in adozione.

E a questo punto il nomade e giostraio Lubo, impegnato nell'esercito svizzero a difesa dei confii, perde anche la moglie proprio durante il sequestro dei loro figli da parte della gendarmeria. Il film di Giorgio Diritti, liberamente tratto dal romanzo "Il Seminatore" di Mario Cavatore, racconta la ricerca infinita del protagonista, a caccia dei suoi tre figli in tutto il territorio svizzero, avvolto in un complicato e a volte inestricabile groviglio di burocrazia, silenzi e soprusi.

Ma il fuoco del romanzo è un altro e Giorgio Diritti lo sfiora soltanto: nel libro, Lubo, impotente davanti alla legge e al potere, assume una diversa identità e decide di conquistare e inseminare il maggior numero di donne svizzere, cercando così una vendetta indiretta su un popolo che faceva di tutto per eliminare la sua etnia nomade. Questo aspetto della vicenda, terribile quanto affascinante, nel film di Diritti è soltanto accennato mentre la straziante ricerca dei bambini diventa la linea portante fino alla nascita di una storia d'amore altrettanto sfortunata.

"Lubo" è un bel film con un protagonista, Franz Rogowski, di grande spessore, capace di tenere alta la tensione del suo personaggio. Anche la fotografia, come i costumi, riescono a immergerci nel periodo, in quella Svizzera benestante ma sicuramente terra di abitudini perlomeno discutibili.

07/09/2023, 20:00

Stefano Amadio