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VENEZIA 80 - Quei "Semidei" apparsi all'improvviso


VENEZIA 80 - Quei
A cinquant'anni dalla scoperta dei bronzi di Riace nel mare calabrese, "Semidei" di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta prova a fare il punto su uno dei più misteriosi, sorprendenti e discussi ritrovamenti archeologici recenti.

Sono tuttora le statue bronzee meglio conservate al mondo, dopo duemila anni passati sott’acqua: attraverso una struttura classica che affianca interviste a esperti e testimoni diretti a molto materiale d'archivio (della scoperta e delle tante trasmissioni di approfondimento successive), Mollo e Cataleta costruiscono - anche grazie a musica a effetto e alla natura stessa dei fatti - una sorta di documentario "giallo", inedito e avvicente nonostante il ritmo lento e riflessivo, ideale per assimilare i tanti concetti enunciati.

L'idea di raccontare il nostro passato provando ad affrontare così il futuro, di cui - dicono gli autori - "abbiamo più paura", vede "Semidei" affiancare i bronzi monumentali a nuovi cittadini calabresi, in particolare una ragazza dalla pelle scura che racconta la sua vita in quelle terre da "diversa", ma anche ai miti dei santi Cosma e Damiano, protettori di Riace e della sua gente, a chi ha passato la vita a studiare quelle statue ma anche a chi le vede per la prima volta e si lancia magari in teorie discutibili, e altro ancora.

Questi "Semidei" hanno ancora molto da dire, di loro ancora molto sembra sia coperto dal mistero: novanta minuti di racconto non bastano a esaurire il discorso ma di certo lo aggiornano e lo attualizzano. In attesa dei capitoli successivi...

08/09/2023, 07:23

Carlo Griseri