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CINEMA E CRIMINALITA' - Il fascino del pericolo sul grande schermo


Se c’è un tema che affascina moltissime persone, specialmente quando si parla di film e cinema, è indubbiamente la criminalità: furti, truffe, sotterfugi di vario tipo, in generale tutto quello che ha elementi pericolosi, fuori dagli schemi e talvolta pieni di colpi di scena.


CINEMA E CRIMINALITA' - Il fascino del pericolo sul grande schermo
Photo by Yannick van der Schot on Unsplash
Le saghe sui furti sono tra le più popolari dell'industria cinematografica e hanno probabilmente raggiunto il loro apice negli anni ‘60 e ‘70 con titoli di rilievo come "The Italian Job" o “Quel pomeriggio di un giorno da cani”. Questi film sono caratterizzati dalla loro intrinseca spirito di avventura, che si basa sulla sfida di rubare qualcosa di molto prezioso e apparentemente inaccessibile. Le grandi pellicole degli anni ‘90 e inizi del Duemila invece sono più incentrati sulla complessità dei piani e il background carismatico e affascinante dei personaggi coinvolti. In questo articolo cercheremo quindi di fare una lista dei migliori film basati su rapine reali o fittizie, che hanno saputo far emozionare gli spettatori di tutto il mondo e di diverse generazioni.

La saga Ocean’s

Iniziamo da una delle saghe di furti più famose della storia del cinema. Grazie a un cast più che stellare con protagonisti nomi del calibro di George Clooney, Brad Pitt e Matt Damon, Ocean’s Eleven è considerato tra i grandi “classici” dei film sulle rapine. La trama ruota intorno alle avventure di un gruppo di amici e professionisti abili nell'arte dei furti, che decidono di formare una banda per cercare di derubare uno dei casinò più sicuri al mondo. Certo, a distanza di più di 20 anni dal primo film, e con i casinò online con soldi veri ormai accessibili persino da uno smartphone, l’attrattiva di un film del genere sembra qualcosa appartenente “al passato”.
La prima volta che abbiamo incontrato i personaggi di questa saga, in ogni caso, è stato nel 2001 con "Ocean's Eleven", seguito poi da "Ocean's Twelve" e "Ocean's Thirteen". Nel 2018 è stato girato anche lo spin-off della saga, "Ocean's Eight", con protagoniste un gruppo di ex-detenute e personaggi di vario tipo.
Al di là dei cast eccezionali, la saga di Ocean’s ha saputo dare alla criminalità un tocco di eleganza e comicità capace di cambiare completamente la prospettiva dei “rapinatori”, creando un’aura di “sfida impossibile” che tiene incollati allo schermo.

La parte più intrigante della saga, ma anche del genere “crime heist” è seguire i protagonisti per vedere se riusciranno a farla franca o meno. La creazione e la realizzazione di un piano di fuga perfetto è infatti considerabile una parte fondamentale del film. Tutti hanno bisogno di studiare e fare la loro parte in maniera perfetta e meticolosa, mettendo a rischio non solo il bottino, ma la propria libertà e a volte la propria vita.

Ocean’s Eleven (e Twelve, così come gli altri) hanno saputo differenziarsi dai grandi classici come "The Italian Job" grazie a tocchi di classe e qualche arrangiamento diverso alla formula. Nella saga Ocean’s c’è infatti un uso diffuso di ironia e simpatia per i personaggi, mentre solitamente la base di molti film è la rapina come tema centrale, lì dove si trova la tensione narrativa.
Nella serie di film Ocean’s c’è invece un tema spensierato, una situazione che bene o male è sempre “sotto controllo”. La musica e le scene di intramezzo sono elementi costanti e che danno ritmo a un editing talvolta persino eccessivo.

I film che hanno fatto la storia del cinema sui furti

Eppure il cinema è pieno di storie legate al crimine. Esempi li troviamo negli anni ‘70 e ‘80 con "Quel Pomeriggio di un Giorno da cani" di Sidney Lumet del 1975, o anche con la già citata prima versione del ‘63 di "The Italian Job", con Michael Caine. Insieme a queste pellicole ci sono state sperimentazioni di vario tipo anche in territorio italiano, talvolta anche con intenti comici come in “I soliti ignoti” del 1958 e il recente "Rapina all’italiana" di Fabio Mascia, del 2019.

Ma cosa spinge, ancora oggi, a investire così tanto nel crimine, talvolta raffazzonato? La forza del genere non sta tanto nella fedeltà della sceneggiatura o della trama, ma nella capacità degli attori di rendere i personaggi vivi e interessanti. A questo si aggiunge spesso un piccolo universo di situazioni, dove solitamente l’emarginato o il poco abbiente riesce a fare il “salto sociale” grazie a un colpo geniale, qualcosa che gli fa “meritare” i risultati della rapina. I protagonisti vengono presentati e talvolta sono come dei moderni Robin Hood, prendendo di mira i ricchi e il potere stabilito per dare ai poveri (o a sé stessi) e ristabilire l’ordine. In una società che spesso sembra sempre più spietata e governata dall'avidità, la fantasia di essere in grado di compiere un'impresa simile può essere allettante, specialmente in contesti particolarmente problematici.

Ovviamente la tensione di scoprire se il piano ha avuto successo o meno è parte integrante del fascino cinematografico. Il climax narrativo si concentra proprio su un’epopea perfetta e ambiziosa, bella scenograficamente e risolutiva per i problemi e le sottotrame dei vari personaggi.
Senza mai dimenticare che spesso i personaggi sono archetipi di opposizioni più o meno politiche alla società e ai problemi al suo interno. I protagonisti sono spesso abili, intelligenti e carismatici, ma a volte sono una sorta di “eroi popolari” come in “Qui non è il Paradiso”, film del 2000 di Gianluca Maria Tavarelli che racconta la storia vera di un semplice postino che compie un furto estremamente complesso, soltanto per poi avere un epilogo che è impossibile slegare da una metafora sociale.

Se quindi da una parte le saghe sui furti sono intrattenimento allo stato puro come “Army of Thieves”, film del 2021 di Matthias Schweighöfer, dall’altro lato ci sono registi e sceneggiatori che utilizzano questo medium per raccontare storie difficili e talvolta drammatiche, che trovano la propria risoluzione positiva o negativa attraverso il crimine, come nel già citato “Quel pomeriggio di un giorno da cani” o il meraviglioso “Drive”, film del 2011 diretto da Nicolas Winding Refn. In un mondo in cui il futuro è incerto, l'attrattiva di queste storie è innegabile: diventare un protagonista in grado di affrontare, talvolta persino vincere, un’impresa ben al di sopra delle proprie possibilità è un escapismo leggero, rilassante, che ci diverte e ci costringe a volte a pensare.

03/05/2023, 18:30