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HOLLYWOOD PROIBITA - I capolavori senza censure del "Pre-Code"
arrivano al Palazzo delle Esposizioni di Roma


HOLLYWOOD PROIBITA - I capolavori senza censure del
Quella del “Pre-Code” è stata una stagione unica e irripetibile nella storia di Hollywood: dal 1930 al 1934, prima che entrasse pienamente in vigore il famigerato Codice Hays, il cinema americano ha affrontato senza censure e in anticipo sui tempi gli argomenti più controversi, dal sesso alla violenza, dalla questione razziale alle storture del sistema giudiziario, dal mondo della criminalità all’emancipazione delle donne. A quei film, che ancora oggi sorprendono per libertà creativa e spudoratezza, è dedicata la rassegna HOLLYWOOD PROIBITA - Il cinema senza censure del "Pre-Code", in programma alla Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 30 marzo al 14 maggio, con ingresso libero su prenotazione: un'occasione imperdibile per riscoprire una serie di grandi titoli tuttora modernissimi, molti dei quali saranno presentati in rare copie in pellicola 35mm provenienti da Los Angeles e Londra.

Ad aprire la retrospettiva, giovedì 30 marzo alle 20.00, è Scarface, il capolavoro di Howard Hawks ambientato nella Chicago del proibizionismo che ha di fatto fondato il genere gangster e di cui De Palma ha girato il celebre remake con Al Pacino. Oltre a quello di Hawks spiccano poi in programma i nomi di alcuni dei più grandi talenti della Hollywood classica, come l'Ernst Lubitsch di Partita a quattro, dove troviamo il primo ménage à trois della storia del cinema, o il Frank Capra de L'amaro tè del generale Yen, con la storia d'amore interraziale tra una donna americana e un generale cinese. Ma anche William Wellman con lo scatenato Nemico pubblico, Victor Fleming con Lo schiaffo, Busby Berkeley e le indimenticabili coreografie "sociali" di Quarantaduesima strada, Michael Curtiz con Female, ritratto di donna manager fuori dagli schemi, o il Tod Browning del leggendario Freaks, film per molti versi inclassificabile che solo nell'era del "Pre-Code" poteva essere prodotto. Non va inoltre dimenticato il contributo allo spirito sovversivo di quel cinema offerto da alcune dive che incarnavano un nuovo modello femminile, insieme ironico, volitivo e disinibito: da Marlene Dietrich a Mae West, da Barbara Stanwyck (il suo sconcertante Baby Face è uno dei titoli più iconici) alla sex symbol per eccellenza di quegli anni, Jean Harlow.

23/03/2023, 14:25