Grande soprano, diva assoluta del Teatro d’opera di inizio ‘900, grande interprete della Tosca, acclamata nei Teatri lirici d’Italia, Europa e Sudamerica, stimata da Caruso, Toscanini, D’Annunzio. Ma esclusa dalla società dello spettacolo e degli uomini. Emma Carelli è la protagonista del film documentario “La prima donna” di Tony Saccucci, prodotto da Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Teatro dell’Opera di Roma, in onda sabato 4 marzo alle 23 su Rai Storia per il ciclo "Documentari d'Autore".
Esaltata per il suo talento e osannata dal pubblico, Emma Carelli - che nella ricostruzione ha il volto di Licia Maglietta - viene estromessa e poi annientata da una società che non poteva accettare, all’epoca, che una donna potesse primeggiare. Dopo grandi successi come soprano, con le sue doti di imprenditrice diventa la direttrice del Teatro Costanzi di Roma, occupandosi ogni anno di mettere in cartellone spettacoli importanti. Emancipata e indipendente, è sposata con Walter Mocchi, il quale per anni si occuperà della gestione dei teatri e degli allestimenti in Sudamerica. Le cose, però, a un certo punto cambiano: Emma si impegna su fronte dell’emancipazione femminile e del diritto al voto per le donne, e negli anni della Prima Guerra Mondiale Emma continua strenuamente a tenere aperto il teatro, a battersi per il lavoro e la dignità femminili. Ma non può durare. Il suo impegno e il suo successo iniziano a dare fastidio: negli anni Venti inizia a subire le gelosie dei colleghi uomini: le rivendicazioni femminili sono mal tollerate, l’autonomia della cantante eccessiva. Del suo "dossier" si occupa anche il capo del Governo, Benito Mussolini, che esercita pressioni sul Teatro Costanzi e fa seguire la Carelli dalla polizia segreta. L’epilogo è drammatico. Il teatro non riesce più a sostenersi economicamente, e alla Carelli viene tolta la direzione, in un tragico destino perde anche l’amore del suo compagno. Sola, derubata delle sue passioni e del suo lavoro Emma perde la vita in un incidente d’auto.
Ad arricchire il racconto, le immagini e i documenti dell’Archivio Luce, spezzoni di film dell’epoca del muto, e riprese al Teatro dell’Opera di Roma.