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LE OTTO MONTAGNE - Marinelli e Borghi: Amici, Fratelli


Dopo la bella accoglienza a Cannes e il Gran premio della Giuria, arriva in sala il film diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch per una produzione internazionale guidata da Wildside e realizzata in Valle d'Aosta Un cast tutto italiano con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Elisabetta Mazzullo. In sala dal 22 dicembre con Vision Distribution


LE OTTO MONTAGNE - Marinelli e Borghi: Amici, Fratelli
Alessandro Borghi e Luca Marinelli in "Le Otto Montagne"
"Le Otto Montagne" è un film ricco e appassionante che racconta la storia di un'amicizia che dura una vita intera, con alti e bassi, allontanamenti più o meno volontari e grandi momenti di solidarietà e collaborazione. I due personaggi principali sono Pietro e Bruno (da grandi Luca Marinelli e Alessandro Borghi) che si incontrano da bambini nel paesino di Grana ai piedi del Monte Rosa, dove il primo trascorre le vacanze estive con i genitori e il secondo vive la sua vita da "montanaro", aiutando lo zio a governare le mucche e a fare il formaggio. Con il trascorrere degli anni e il susseguirsi degli eventi i due saldano l'amicizia diventano come fratelli, con l'amore per la montagna che riesce ad accorciare le distanze create dalla vita.

Il ritmo non è serratissimo ma il racconto e l'ambientazione rendono piacevole la storia di due personaggi che cercano e vogliono cose diverse, riuscendo sempre però a trovare lo spazio per aiutarsi a dare una svolta alle rispettive vite. Borghi e Marinelli tornano a calibrarsi sui rispettivi personaggi, facendo della misura e dell'introversione sia caratteriale sia tipica di chi vive tra le montagne, il parametro su cui impostare l'interpretazione.

"Le Otto Montagne" è anche un discorso sul rapporto padre figli, sulla difficoltà di trovare una strada comune per crescere, tra ribellioni adolescenziali, durezze di carattere e la paura reciproca a comunicare i propri sentimenti.

Malgrado sia tratto da un romanzo, e in età adulta Pietro faccia lo scrittore, la voce narrante sembra superflua, quasi una mancanza di fiducia nei confronti dello spettatore in grado, sicuramente, di comprendere storia e stati d'animo attraverso le immagini e senza il pleonastico spiegone introspettivo.

19/12/2022, 17:46

Stefano Amadio