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FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO 23 - I vincitori


Ulivo d'Oro a "A Room of my Own". Il Premio Mario Verdone a "Settembre" di Giulia Louise Steigerwalt. A "La Vera Storia della Partita di Nascondino piu' Grande del Mondo" il PRemio Emidio Greco.


FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO 23 - I vincitori
Si è conclusa con un bilancio positivo la XXIII edizione del Festival del Cinema Europeo diretto da Alberto La Monica. Tanti gli ospiti che sono arrivati a Lecce per presentare i propri film e le proprie iniziative e dialogare con il pubblico: Raoul Bova con l’anteprima di The Christmas Show di Alberto Ferrari; i fratelli Verdone per il Premio Mario Verdone; Sergio Rubini, a cui il festival ha dedicato la sezione I Protagonisti del Cinema Italiano; Marta Donzelli, presidente del CSC che con Ricky Tognazzi, nel centenario della nascita del padre Ugo, hanno presentato il restauro in 4K de La voglia matta di Luciano Salce; Massimiliano D’Epiro regista del film in anteprima La prima regola insieme agli attori Andrea Fuorto, Antonia Fotaras, Haroun Fall, Marius Bizau, e Violante Placido, che con Davide “Boosta” Dileo, ha collaborato al sound della traccia Come un sasso. Presenti al festival anche registi, produttori e protagonisti dei film in concorso.

Il Festival Off, che ha portato il FCE nei luoghi di Lecce, ha visto la partecipazione dell’intera città agli eventi con Cesare Dell’Anna featuring H.E.R., il Maestro Rocco Quarta e la banda di Monteroni e Erica Mou e Cosimo Damiano Damato per il tributo a Carmelo Bene. Ulteriore omaggio a Ugo Tognazzi con la presentazione del “Il rigettario” con Ricky Tognazzi, mentre il mito di Monica Vitti è stato presentato da Laura Delli Colli col libro “Monica. Vita di una donna irripetibile”.

Come sempre il Festival ha presentato un ricco programma di titoli italiani ed europei con particolare attenzione a temi sociali e di grande attualità, nonché un sostegno all’Ucraina con la presentazione di alcuni dei film più recenti alla presenza del direttore del Molodist Kyiv International Film Festival, Andriy Khalpakhchi.

Per il Concorso di lungometraggi europei “Ulivo d’Oro”, la giuria, presieduta da Pascal Diot e composta da Klaus Eder, Andriy Khalpakhchi, Marie-Pierre Vallé ed Enrico Vannucci ha conferito i seguenti riconoscimenti:

- Ulivo d’Oro-Premio Cristina Soldano al Miglior Film a A Room of my Own del regista Ioseb Bliadze (Georgia, Germania) “per la capacità di interpretare con profondità l’approccio conservatore verso i giovani della società e per mostrare come malgrado tutto sia possibile diventare l’artefice del proprio destino”;

- Premio Speciale della Giuria a How is Katia? della regista Christina Tynkevych (Ucraina) “per aver rappresentato il tragico destino di una giovane madre “single” sullo sfondo dell’ingiustizia di certi temi sociali”;
- Premio per la Migliore fotografia a “9th Step” della regista Irina Pužauskaite (Lituania) “per aver rappresentato con sensibilità le vite e le emozioni dei protagonisti”;

- Premio per la Migliore sceneggiatura a “Zuhal” della regista Nazli Elif Durlu (Turchia) “per l’originalità della sceneggiatura che ricostruisce il panorama sociale di un condominio turco attraverso il destino di un gatto imprigionato dietro un muro”.

- Premio SNGCI Miglior Attrice/Attore Europeo assegnato dalla Giuria dei Giornalisti Cinematografici Italiani, assegna il Premio alla migliore interpretazione della 23.ma edizione del Festival alla bosniaca MariJa Pikic, protagonista del film A Ballad di Aida Begic (coprodotto da Bosnia Erzegovina e Francia), perché “dà corpo e anima con leggerezza e intensità alla ballata solitaria di Meri che combatte la sua battaglia per l’affidamento della piccola figlia e affronta, insieme, anche la sfida di convivere con la sregolatezza di una famiglia a dir poco disfunzionale e l’aggressività di una madre padrona. Non c’è intimità né diritto alla quiete nella sua vita segnata da umori e prospettive contrastanti. Per questo l’alternarsi dei sentimenti e degli stati d’animo che Marija mette in scena accende nella sua difficile quotidianità la luce una piccola rivoluzione femminista. La sua Meri, più che convincente nel mettere in scena realtà e malinconie, solitudini e ribellione diventa la protagonista di una ballata di liberazione”.

- Premio Giuria Fipresci composta da Paola Casella, Živa Emeršic e Joanna Orzechowska-Bonis ha assegnato il premio a Zuhal di Nazli Elif Durlu “per l’idea originale e lo sviluppo intelligente di una storia ingannevolmente semplice, che parte dalla ricerca assurda di un gatto teoricamente nascosto dentro i muri di un condominio abitato dalla borghesia medio-alta. Questa ricerca surreale condotta da un personaggio femminile centrale, forte e indipendente, svela un ritratto stratificato della società turca contemporanea, rappresentata dai condomini che si comportano in base al loro conformismo e alla loro codardia. Il tono del film, inizialmente leggero, si trasforma a poco a poco in una riflessione seria e introspettiva del ruolo della donna in Turchia. E tuttavia i suoi spunti critici rimangono astutamente nascosti sotto la copertura di una caccia al gatto, senza per questo perdere mai di vista un messaggio importante”.

- Premio Cineuropa assegnato dal direttore Valerio Caruso va a 9th Step di Irma Pužauskait? per “aver mostrato con sensibilità che si può imparare dai propri errori. Per aver descritto delle figure fragili e ferite dalla vita, ma che possono salvarsi grazie alle loro passioni. Per premiare un primo film di una giovane molto promettente. Il film ci fa apprezzare la figura di un padre che cerca, malgrado le difficoltà e la dipendenza dall’alcol di fare la cosa giusta e mantenere dritta la barra morale. Non si può fare a meno di tifare per quest’uomo fino all’ultimo e di sperare che, rimediando ai suoi errori, questo giovane padre fallibile e imperfetto riesca finalmente a strappare un sorriso alla sua implacabile figlia”.

Per la sezione Puglia Show, la giuria, presieduta da Gregorio Paonessa e composta da Antonella Gaeta e Lidia Vitale, ha assegnato il Premio CNC – Centro Nazionale del Cortometraggio ed il Premio Augustus Color a San Vitu Rock di Fausto Romano “Per la danza narrativa, lieve e giocosa, con la tradizione, quella della pietra forata di San Vito a Calimera, nel cuore della Grecìa Salentina, che assicura fertilità e benessere. Il cortometraggio di Fausto Romano appassiona, diverte e si muove sicuro sul terreno del paradosso e della commedia ben interpretata e diretta”.
Due le menzioni speciali a: L’ultimo giorno d’inverno di Renata La Serra, “Unico corto di cinema del reale della selezione, il lavoro di Renata La Serra rivela padronanza degli strumenti del racconto dal vero grazie a una storia di accoglienza, inclusione e memoria, temi con i quali la nostra contemporaneità è chiamata quotidianamente a confrontarsi”; Endless Waiting di Francesco Lorusso, “Film breve, supportato da mezzi importanti e internazionali, rivela la mano sicura e ispirata di un giovane regista in formazione che affonda cuore e sguardo nel perturbante, nel mito e nella solitudine di una venuta al mondo che mai si compie”.

Sono stati inoltre assegnati ai cortometraggi della Sezione Puglia Show:

- Il Premio Rai Cinema Channel decretato dalla giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima di 3.000 euro a Faccia di cuscino di Saverio Cappiello “per la grande capacità del regista e dei giovanissimi interpreti di raccontare profondamente la realtà, in quella fase tra infanzia e adolescenza in cui ogni cosa è una sfida e la necessità di essere accettati fondamentale”.

- Il Premio Unisalento, assegnato dalla giuria del Cineclub universitario dei corsi di laurea Dams e Progettazione e Gestione dei sistemi produttivi audiovisivi e performativi dell’Università del Salento, va a L’ultimo giorno d’inverno di Renata La Serra con la seguente motivazione: “Per la narrazione che si avvale di una notevole scorrevolezza e fluidità. Le inquadrature immersive invitano lo spettatore nella realtà rappresentata con naturalezza. Per un messaggio volto a sensibilizzare sul tema dei rifugiati politici del nostro Paese, tema delicato trattato con originalità”.

Il Premio Mario Verdone, assegnato dalla giuria composta dai fratelli Carlo, Luca e Silvia Verdone su una selezione di 10 titoli proposta dal Festival del Cinema Europeo e dal SNGCI, va a Giulia Louise Steigerwalt per la sua opera prima Settembre con la seguente motivazione: “Un esordio particolarmente interessante che segna, in un intreccio di amori perduti e incontri inattesi, una piccola rivoluzione nella tradizionale liturgia della commedia sentimentale. Ironia e sincerità si alternano a momenti di autentica poesia e, nel film, alla timidezza degli adolescenti nella difficoltà della prima volta fa da contrappunto il desiderio di adulti smarriti di uscire anche sorprendentemente dalle solitudini malinconiche per risvegliare i sentimenti in letargo. Scandita dal ritmo di una sceneggiatura perfetta anche nei dialoghi, Settembre è una commedia nuova, attraversata da una sensibilità narrativa che promette ormai a una brava sceneggiatrice anche la certezza di un luminoso futuro da regista”.

Il Premio Emidio Greco, per il quale concorrono i cortometraggi selezionati da Lia Furxhi, Direttrice CNC e da Alberto La Monica Direttore FCE, viene assegnato dalla giuria composta dalla famiglia Greco che per questa edizione ha scelto La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo di Davide Morando, Irene Cotroneo e Paolo Bonfadini con la seguente motivazione: “Riuscire a valorizzare la memoria, lavorare perché rimanga viva nei pensieri delle nuove generazioni, è una operazione difficile, eppure necessaria, in alcuni casi fondamentale. Riuscire a farlo in un cortometraggio, utilizzando con equilibrio il linguaggio proprio del documentario e piegandolo con libertà e rispetto, ironia e consapevolezza, verso le proprie necessità espressive è uno degli obiettivi principali del cinema. Questo è quello che riesce a fare il film vincitore. La decima edizione del Premio Emidio Greco va a La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo di Davide Morando, Irene Cotroneo e Paolo Bonfadini, con l’augurio di continuare ad indagare con successo quel territorio nel quale il cinema incontra il reale”.

Il Premio Rotary Club Lecce, scelto tra tutti i film presentati al Festival, viene assegnato a un film che per tematiche e forma narrativa sia particolarmente vicino alla mission, “We serve”, dell’associazione umanitaria. Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato a Iazz Bann di Lorenzo Zitoli e Salvatore Magrone, con la seguente motivazione: “Attraverso il recupero dei valori del passato e la consapevolezza del presente, il film propone la narrazione di una storia musicale che diventa una sensibile metafora dell’oggi, basata sulla cura delle nostre radici e proiettata sulle prospettive future.”

Quest’anno la Sezione Cinema&Realtà si è arricchita della Menzione speciale “Cinecittà News” che va a MILVA di Angelo Domenico Capogna: “La redazione di CinecittàNews ha scelto un film capace di affermare che il cinema sia anche saper creare sogno, pur quando narra partendo dalla più stringente attualità. La scelta del mockumentary concorre ad alimentare non un universo fantasy, bensì un cosmo realistico e fantapolitico collocato nel futuro prossimo. Un mostro per l’ambiente, la società, la salute, un monumento di immobilità e morte: l’ILVA di Taranto, da luogo degli orrori della Puglia e delle cronache, con il cinema si trasforma in un museo, che nella sua essenza porta il concetto della memoria storica e uno spiraglio su un futuro differente. Per l’audace vitalità con cui l’autore prende in mano un soggetto scottante e che ancora infiamma le esistenze di Taranto e dell’Italia e si fa capace di giocare con lo strumento cinematografico, facendone esplodere l’essenza fantasiosa, con un risultato altamente realistico; per la capacità di tessere con vitalità il linguaggio del mockumentary con quello della Storia contemporanea”.

20/11/2022, 18:58