LA DOLCE VITA DELLE PIANTE - All'Orto botanico di Roma con Fellini


LA DOLCE VITA DELLE PIANTE - All'Orto botanico di Roma con Fellini
Circondati dalla rigogliosa natura dell’Orto Botanico di Roma, polmone verde nel cuore di Trastevere, domenica 20 novembre, a Roma, l’incontro “La dolce vita” delle piante, un pomeriggio all’insegna della Natura, da scoprire e tutelare, del cicloviaggio e del cinema di Fellini. Il pomeriggio inizia alle 15:00 con la visita guidata dell’Orto Botanico dell’Università Sapienza di Roma (ingresso Largo Cristina di Svevia, 23A) a cura del docente e botanico Francesco Spada. Alle ore 16:00, appuntamento con la presentazione del libro “Fellini guarda il mare. Ciclovia Dolcespiaggia Vol. 2, in bici alla scoperta delle location felliniane nel Lazio” la seconda parte della Guida firmata per la casa editrice deiMerangoli dalla giornalista Anna Longo, voce nota per i servizi e reportage culturali del GR Rai e Radio 1, e da Romano Puglisi, scrittore di cicloguide e socio fondatore FIAB.

Un viaggio alla scoperta di Federico Fellini e la magia delle sue location: un itinerario ricco di spunti e luoghi-simbolo del suo cinema che raccontano gli ultimi decenni dello sviluppo urbanistico e delle tante trasformazioni architettoniche della Città. Dall’ex Meccanica romana – oggi Cineland – di Ostia fino al Tevere, dall’EUR alla Basilica di S. Paolo Fuori le Mura, per ritrovare, con il giusto passo, i luoghi più intimi e selvaggi del cinema del Maestro.

Molte le testimonianze e i contributi originali raccolti dai due autori che, nel libro, dialogano con Alessandro d’Alessio, direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica, Massimiliano Fuksas, progettista del Centro Congressi ‘La Nuvola’, Dante Ferretti, scenografo di Fellini e premio Oscar, e Vittorio Emiliani, giornalista e autore del libro Il riscatto dell’Agro, sulla Bonifica di Ostia.

Un viaggio ricco di spunti e location che racconta gli ultimi decenni dello sviluppo urbanistico e delle tante trasformazioni architettoniche della Città, ma anche le bellezze naturalistiche e i siti archeologici. Si incontrano dapprima i luoghi simbolodelle pellicole felliniane 8½, I Vitelloni, Amarcord, Giulietta degli Spiriti, Le notti di Cabiria. Dopo Ostia Lido e Castel Fusano, attraversando un’altra porzione della Riserva Statale del Litorale Romano e l’area della Bonifica, si raggiunge Ostia Antica dove archeologia, storia, natura e cinematografia si incontrano per dare vita a numerose scene memorabili di Amarcord, come quella iniziale nel Borgo con le lenzuola stese e sbattute dal vento, o l’altra sequenza nella zona di via Capo Due Rami durante la quale lo ‘zio matto’ Teo (Ciccio Ingrassia) si arrampica su un albero e grida “Voglio una donnaaa!”. Una scoperta anche per Alessandro d’Alessio, direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica che commenta «No, non lo conoscevo. Vederlo nel libro ha aperto un piccolo squarcio di viva memoria. La memoria, quella che anche il vostro libro ha il merito e la capacità di inseguire e perseguire, come nel mio mestiere, in qualche modo, e come in quello di tanti di noi. Ma in questo caso è un po’ come vedere ‘se stessi’ prima di se stessi, come ne I Vitelloni in via Lucio Coilio. Una cosa che mutatis mutandis accade anche in archeologia».

Si arriva poi al Cineland, la ex Meccanica Romana, che costituisce una delle più significative mete ‘felliniane’ del percorso. In questa fabbrica – negli anni Ottanta in stato di totale abbandono – sono ambientate alcune famose sequenze dell’ultimo film del Maestro, La voce della luna. In una scena si intravede, avvolta dalla luce lunare, la facciata posteriore del grande edificio con il suo tetto a capanna e l’ampio portale al centro. Ivo (Roberto Benigni) e il prefetto Gonnella (Paolo Villaggio) si avvicinano e scoprono, tra piloni di ferro e mura scrostate, una mega disco­teca. «L’ho trovato io quel luogo, andando in giro, e appena l’ho visto ho pensato “che bello, qui possiamo girare quella scena”. Ho portato subito Federico a vedere il posto, che mi pareva davvero interessante», racconta nell’intervista lo scenografo Dante Ferretti «Lui ha detto: «Stupendo! È proprio quello che ci voleva, mi piace molto». È andata così. Del resto, io sono sempre affascinato dalle cose abbandonate, da tutto quello che è decadente, insomma mi piacciono le cose vecchie, hanno un sapore speciale».



La seconda direzione dell’itinerario, che si sviluppa in due frazioni di viaggio, si snoda invece lungo il Tevere e raggiunge Roma usufruendo quasi esclusivamente di percorsi ciclabili, quali la Regina Ciclarum e la Ciclabile Tevere Sud. Anche in questo lungo tratto di percorso, accanto ai siti di interesse cinematografico, non mancano le emergenze archeologiche, come il Museo delle Navi Romane e l’area dei Porti imperiali di Claudio e Traiano della città di Portus, o i luoghi con valenza ambientale come l’Oasi del ‘Fiume morto’ facente parte della Riserva del Litorale Romano. Ancora una volta, gli autori ci catapultano in un passato non lontano cronologicamente ma che, attraverso i film di Fellini, ci mostra una Roma a volte completamente diversa, quella degli anni Sessanta, quando la cementificazione non era ancora dilagante e il GRA era ancora in costruzione. Come non citare la memorabile scena de I vitelloni, girata proprio sul cantiere del Grande Raccordo Anulare, in cui Alberto Sordi, sporgendosi dall’auto decappottabile, sfotte una squadra di operai urlando “Lavoratooriii…#!!” e fa­cendo il famoso gestaccio con il braccio. E finalmente il cicloviaggio arriva all’EUR, quartiere molto amato dal regista e set privilegiato di tanti film come “Le tentazioni del dottor Antonio”, episodio di Boccaccio ’70, La dolce vita e Giulietta degli spiriti. “L’EUR è un quartiere che mi piace moltissimo. Io non so perché mi piaccia tanto. Ci sono parecchie ragioni probabilmente. Forse la più ovvia […] è per questo senso di metafisico […]. Ecco, l’EUR ti restituisce questa leggerezza, come di abitare in una dimen­sione di un quadro. Quindi ha una atmosfera liberatoria, in quanto in un quadro non esistono leggi se non quelle estetiche. È un quartiere che per me è anche un teatro di posa.” spiega Fellini nel documentario Fellini e l’EUR(1972) realizzato da Lu­ciano Emmer per la Rai.

Prendono vita le sequenze dell’incubo notturno del dottor Antonio in cui una gigantesca Anita Ekberg dialoga con lui nei pressi del Palazzo della Civiltà Italiana (immagine evocata in copertina), o ancora le scene che mostrano il grande spiazzo dove attualmente si trova il Centro Congressi ‘La Nuvola’ di Massimiliano Fuksas e dove nell’episodio “Le tentazioni del dottor Antonio” è stato collocato il grande cartellone pubblicitario con la donna conturbante (sempre A. Ekberg) che invita a “bere più latte”, origine dell’ossessione del protagonista, il bacchettone Antonio interpretato da Peppino de Filippo. Lasciato l’EUR, ci attende l’ex Cinodromo Marconi dove, nel film La strada, viene allestito il circo nel quale si ritrovano a lavorare Gelsomina (G. Masina), Zampanò (A. Quinn) e ‘il Matto’, giovane girovago acrobata interpretato da Richard Basehart. Infine, con il magnifico fondale della Basilica di San Paolo, meta finale del cicloviaggio, gli autori ci propongono l’ultima location tratta dallo stesso film, nella quale Gelsomina attende che Zampanò esca di prigione.

“Fellini guarda il mare. Ciclovia Dolcespiaggia 2, in bici alla scoperta delle location felliniane nel Lazio” la seconda parte dellaGuida firmata per la casa editrice deiMerangoli dalla giornalista Anna Longo e da Romano Puglisi è stato realizzato con il patrocinio di FIAB, Italia Nostra e Wigwam. Il volume è corredato dal codice QR che consente di scaricare le tracce GPS dei percorsi. www.deimerangoli.it

16/11/2022, 12:26