Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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FESTIVAL DEL CINEMA DI PORRETTA TERME
21 - I cinque film del premio Petri


FESTIVAL DEL CINEMA DI PORRETTA TERME 21 - I cinque film del premio Petri
Un altro passo verso la XXI edizione del Festival del Cinema di Porretta Terme 2022, che si terrà dal 3 al 10 dicembre 2022, a Porretta Terme (BO): è stata annunciata la cinquina dei film in gara per la quarta edizione del Premio Nazionale Elio Petri, dedicato ad Opere Prime o Seconde che si distinguano per essere “un’opera contemporanea in cui sia evidente, ma non necessariamente esplicito, il lascito della eredità autoriale di Petri, con tematiche di denuncia sociale e politica in linea con il suo cinema, oltreché un originale uso del linguaggio cinematografico”.

Questa la cinquina dei film selezionati:

Anima Bella di Dario Albertini (Italia/2021, 95’); Re granchio di Alessio Rigo De Righi e Matteo Zoppis (co‐produzione Italia-Argentina-Francia / 2021, 105’); Piccolo Corpo di Laura Samani (co-produzione Italia-Francia-Slovenia / 2021, 89'); Mondocane di Alessandro Celli (Italia / 2021, 110'); Calcinculo di Chiara Bellosi (Italia / 2022, 96').
Il film vincitore proclamato dalla giuria verrà svelato e premiato sabato 3 ottobre durante una cerimonia di premiazione che coincide con la apertura del festival di Porretta. A seguire la proiezione del film vincitore del IV Premio Nazionale Elio Petri.

Uno dei momenti più amati del festival, il PREMIO NAZIONALE ELIO PETRI fu istituito nel 2019 come omaggio al grande regista la cui opera ha sempre avuto un legame molto speciale con Porretta e torna a proporre anche nel 2022 un Premio alla Carriera di un cineasta.

LA SELEZIONE AL CINEMA ODEON DI BOLOGNA A NOVEMBRE

Prima di presentare i film in concorso al Festival e di proiettarli sul grande schermo del cinema Kursaal, quest'anno il festival ha voluto offrire al pubblico la preziosa possibilità di una anteprima bolognese. In collaborazione con il cinema Odeon (via Mascarella 3 a Bologna, sala C), ogni mercoledì di novembre alle 18.45 sarà possibile assistere alla proiezione di uno dei film della cinquina in gara, preceduta da una introduzione di approfondimento. A ingresso libero.

Questo il calendario del cinema Odeon.
Mercoledì 2 novembre: Anima Bella di Dario Albertini (Italia/2021, 95’);
Mercoledì 9 novembre: Re granchio di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis (co‐produzione Italia‐Argentina‐Francia / 2021, 105’);
Mercoledì 16 novembre: Piccolo Corpo di Laura Samani (co produzione Italia-Francia-Slovenia / 2021, 89');
Mercoledì 23 novembre: Mondocane di Alessandro Celli (Italia / 2021, 110');
Mercoledì 30 novembre: Calcinculo di Chiara Bellosi (Italia / 2022, 96').

Si comincia con Anima Bella, di Dario Albertini, una storia che approfondisce un discorso che sta molto a cuore al regista, il secondo capitolo di una trilogia ideale dedicata al misterioso e complesso rapporto tra genitori e figli. Sullo sfondo – seppur tema scatenante – il gioco d'azzardo compulsivo.

La settimana successiva lo scenario cambia completamente, per introdurci alla storia di Re Granchio, di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis: una leggenda, ripresa dal passato, che racconta di un viaggio, di un desiderio di redenzione tra la Toscana e la Terra del Fuoco.

Anche Piccolo Corpo, di Laura Samani, narra di un viaggio, l'impresa disperata di una madre alla ricerca del luogo in cui i neonati tornano in vita per un solo respiro, quello sufficiente per poterli battezzare e salvare la loro anima.

Ma la vita è piena di mondi che si aprono inaspettati, anche in Calcinculo, di Chiara Bellosi, una storia che confina con la favola, come una giostra che gira così veloce da illuderci che stiamo volando, così che non vorremmo scendere mai. Come succede a Benedetta che incontra Amanda e decide di seguirla nel suo mondo randagio.

In una Taranto, città fantasma di un futuro per niente lontano ci porta invece Mondocane, di Alessandro Celli. All'interno di una città cinta dal filo spinato in cui nessuno si azzarda ad entrare. Sono rimasti i più poveri che lottano per la sopravvivenza, mentre due gang criminali si contendono il territorio.

“Nel comporre la selezione della cinquina per il Premio Nazionale Elio Petri 2022 si è cercato di ampliare la visione sulla produzione nazionale, andando anche a ricercare alcuni titoli che, a giudizio del Comitato di Selezione incaricato, non avevano avuto sufficiente spazio di promozione nella passata stagione cinematografica.
A concretizzare le valutazioni, inoltre, le idee di base che guidano la selezione del Premio Nazionale Petri ormai da due edizioni: da una parte, scegliere film che parlino della società in cui viviamo, ma in modo non diretto, non didascalico, proprio come faceva il grande Elio. Dall’altra, selezionare film coraggiosi, realizzati da registi e registe che hanno saputo affrontare le difficoltà di un prodotto libero, portandolo a simbolo di eccellenza del cinema italiano nel mondo. Se Laura Samani con Piccolo Corpo ha saputo conquistare prima il pubblico internazionale di Cannes nel 2021 per poi eccellere nelle principali vetrine cinematografiche italiane come rivelazione della passata stagione con la sua storia di coraggio e dedizione, nello stesso anno Alessandro Celli è riuscito a creare un mondo distopico e futuristico che racconta con grande sagacia il nostro rapporto con l’ambiente e la violenza che pervade il Mondocane degli abbandonati dalla società. Quasi in parallelo si muovono Rigo de Righi e Zoppis, che cercano nella tradizione popolare e nel racconto orale una leggenda passata che sappia parlare del nostro presente, portandoci a venerare il loro Re Granchio. Cercando una Anima Bella, uno sguardo dolce sulle nostre esistenze, che porta Dario Albertini a diventare uno dei massimi rappresentanti del documentario profondo, di denuncia, di analisi sulla società. Film che sembrano portarci in un eterno giro di giostra, facendoci sobbalzare con un Calcinculo e con la fiaba moderna di Chiara Bellosi, tra un’adolescenza problematica e la voglia di farsi accettare per ciò che siamo. Cinque film audaci, caparbi nel voler continuare ad incontrare il proprio pubblico. E che Porretta Cinema rende protagonisti del Premio Nazionale Petri 2022, offrendo loro la possibilità di tornare ancora per una volta nel luogo che meritano, la sala cinematografica.”

IL PREMIO NAZIONALE PETRI

Istituito nel 2019 in occasione dei 90 anni dalla nascita del regista, il PREMIO NAZIONALE ELIO PETRI è stato un riconoscimento fortemente voluto dall’Associazione Porretta Cinema, in considerazione del rapporto speciale che legò il regista romano alla Mostra del Cinema libero di Porretta Terme: qui infatti, cinquanta anni fa, nel 1971 insieme a Gian Maria Volonté presentò in anteprima mondiale “La classe operaia va in paradiso”, che venne poi premiato con la Palma d'oro a Cannes.

Negli anni passati il Premio Nazionale Elio Petri è stato assegnato: nel 2019 a “Il traditore” di Marco Bellocchio; nel 2020 con un ex aequo ad “Hammamet” di Gianni Amelio e a “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti (come film). Mentre nel 2021 il film premiato è andato a “I giganti” di Bonifacio Angius, ed è stato conferito a Alfonso Cuarón il primo Premio Nazionale Elio Petri alla Carriera.

Alla Giuria che già conosciamo nella sua formazione - presieduta da Walter Veltroni e composta da Steve Della Casa, David Grieco, Giacomo Manzoli, Alfredo Rossi insieme a Paola Pegoraro Petri e Jean A. Gili – si uniscono quest'anno altri tre nuovi membri, quali Boris Sollazzo, Cristiana Paternò, Silvia Napolitano.

Il PREMIO CHE VERRÀ CONSEGNATO prende spunto da due aneddoti che uniscono Porretta a “La classe operaia va in paradiso”. Alla fine delle riprese, nel dicembre 1970, alcuni operai della fabbrica occupata Ascensori Falconi di Novara, in cui il film era stato girato, crearono un albero di Natale da regalare al regista e che la moglie Paola Pegoraro Petri conserva ancora. Dopo l’anteprima mondiale del film, che si tenne proprio a Porretta Terme, il regista e Gian Maria Volontè si recarono negli stabilimenti della Demm, storica industria meccanica della cittadina appenninica, a discutere con gli operai l'alienazione e i meccanismi sociali prodotti dalla catena di montaggio. È proprio la DEMM - che ancora oggi costituisce per il territorio un asset importante per l’economia locale – a realizzare ogni anno il premio, copia di quell’albero di natale donato al regista.

26/10/2022, 12:57