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Note di regia di "Cosa verra'"


Note di regia di
Cosa verrà è il risultato di un’immersione in un territorio che si è ritrovato ad affrontare l’anno più difficile della pandemia in modo del tutto impreparato. Un periodo nel quale si stava consolidando il concetto di distanza, che portava con sé l’inevitabile riduzione degli spazi relazionali e la conseguente limitazione degli orizzonti esistenziali. Da questa originaria sensazione è scaturita la riflessione sulla forma del film, che ho pensato potesse tradursi in un bianco e nero che potesse evidenziare meglio i contrasti, e dal formato in 4:3, che restituisse quella sensazione di “mancanza d’aria” che provavo nei confronti dei giovani protagonisti mentre li osservavo. Al mio sguardo su questa realtà s’intrecciano e si contrappongono quelli di Eric e di Alice, evidentemente diversi dal mio, sempre pronti a lasciarsi sorprendere e disponibili alla “ricostruzione”. E che ho deciso di formalizzare attraverso la scelta dialettica delle immagini a colori. La distanza è stato comunque il concetto-guida di questo film-laboratorio. Prima di tutto perché è sempre stato necessario mantenerla durante il periodo delle riprese, aspetto che ha inciso sia sul modo di produzione (basato su una progressiva selezione delle persone-personaggi) sia sulla misura dello sguardo che li ritrae (fondata sul graduale avvicinamento ai protagonisti). Poi perché ha determinato un inusuale svolgimento delle riprese, soprattutto nei frequenti periodi caratterizzati dalle “zone rosse”, in cui ho talvolta sperimentato la regia in remoto. E infine perché ha connotato anche l’intera post-produzione, realizzata mettendo in collegamento virtuale il territorio nel quale si svolge la vicenda con il mio studio a Roma, dove ho montato il film, e successivamente con quello di Dallas (Texas) nel quale vive e lavora Raoul Torresi, che ne ha curato la supervisione e realizzato la color correction.

Francesco Crispino