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VENEZIA 79 - Mercoledì 7 settembre il doc su Franco Zeffirelli


VENEZIA 79 - Mercoledì 7 settembre il doc su Franco Zeffirelli
Franco Zeffirelli, Conformista Ribelle”, documentario diretto e scritto da Anselma Dell’Olio e in concorso nella sezione Venezia Classici alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sarà proiettato ufficialmente per il pubblico mercoledì 7 settembre alle ore 16.45 in Sala Casinò.

Prodotto da Francesca Verdini e coprodotto da Pietro Peligra, “Franco Zeffirelli, Conformista Ribelle”, è una produzione La Casa Rossa e RS Productions in collaborazione con Rai Cinema e con il patrocinio della Fondazione Franco Zeffirelli.

SINOSSI. Il documentario racconta i momenti decisivi, i punti di svolta e le montagne russe di una brillante, movimentata carriera internazionale e la rocambolesca esistenza di un grande artista italiano. Dalle sue origini come figlio di N.N. alla conquista di una grande fama internazionale come regista, art director, pittore, ideatore di cinema, teatro e opera lirica. Attraverso interviste originali e d’epoca con alcune delle star più acclamate che l’hanno conosciuto, ammirato e amato e con familiari, amici e collaboratori più stretti, questo coinvolgente racconto rende giustizia alla persona e all’artista – non solo “il maestro” – in tutte le sue multiformi e anche opposte sfaccettature. Il suo carattere composito si manifesta nella sua vasta produzione artistica, ma anche nelle sue scelte politiche, nella sua spiritualità e nell’amore per il mistero, nelle amicizie e nelle leggendarie polemiche con critici avversari. Questo scontro offre un ritratto a tutto tondo, con alti e bassi continui, di un artista che ha promosso e onorato la cultura italiana più alta e più popolare nelle grandi capitali mondiali per molti decenni.

“E’ la prima volta che un’opera cinematografica indaga sulle molte, variegate e anche opposte sfaccettature professionali, culturali e caratteriali di Franco Zeffirelli – commenta la regista Anselma Dell’Olio -. Mi interessavano le differenze poco note tra il vasto, singolare incanto che suscitava il suo nome nelle grandi capitali culturali mondiali e il baffo moscio con il quale era trattato in Italia. Con la sola eccezione delle sue opere liriche, per le quali nel suo paese ha avuto una minima parte degli onori, del rispetto, della gloria e della venerazione che lo circondavano all’estero. Ma ancor di più mi interessava la vita interiore di un omosessuale cattolico convinto, discreto ma mai coperto in un’epoca assai meno liberale del presente”.

16/08/2022, 16:59