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LA GRANDE ILLUSIONE - Uno spettatore, tutti gli spettatori


LA GRANDE ILLUSIONE - Uno spettatore, tutti gli spettatori
Una riflessione personale che diventa (in buona parte) universale: Roy Menarini, critico e docente cinematografico tra i più seguiti e affermati in Italia, affida all'agile volume "La grande illusione. Storie di uno spettatore" alcuni ricordi della sua vita privata, omaggiando - scrive lui stesso nella dedica in apertura - "tutte le persone che mi/lo hanno accompagnato al cinema". Ma anche, è evidente girando la prima pagina, cercando di rispondere a una domanda impossibile: "che cos'è uno spettatore?" (si cita al maschile, come nel testo, ma si intende universalmente e non solo per gli uomini).

Un testo sincero e scorrevole, che alterna riflessioni critiche a nozioni di sicuro interesse (lo sapevate che oggi meno del cinque per cento dei film prodotti ogni anno viene visto collettivamente su grande schermo?): oggi che gli spettatori (e le spettatrici) sono difficili da inquadrare e da vedere, essendo ovunque e in ogni momento, Menarini ricorda le esperienze davanti al grande schermo, in compagnia di sconosciuti, punteggiando il racconto con momenti epocali della sua vita privata, legati al cinema.

Il primo film visto in sala, con le sue emozioni e le inevitabili derive sulla sua vita, il primo visto da critico, il primo visto con la figlia e via così: dieci "stanze" con due post scriptum, dieci momenti che sapranno far tornare alla mente anche di chi al cinema ormai non va (quasi) più, cosa significava farlo. E magari tornare a vivere quell'esperienza: se anche una sola persona tornasse al cinema grazie a quanto letto (e siamo certi saranno più numerose), sarebbe già un successo.

"La grande illusione" è un originale e insolito tributo al cinema, inteso questa volta sia come arte sia come luogo fisico. Una lettura caldamente consigliata.

18/07/2022, 16:39

Carlo Griseri