Il docufilm di
Laura Viezzoli ci porta in un centro della Lega del Filo d’Oro che ospita persone sordocieche o affette da gravi deficit sensoriali. La regista entra con empatia in un ambiente molto protetto e delicato da raccontare, un film quasi "tattile" si potrebbe definire, girato con la presenza fisica ed il contatto continuo con i protagonisti.
Già Werner Herzog nel 1971 ne
Il Paese del Silenzio e dell'Oscurità aveva affrontato il tema della sordo - cecità in un toccante film presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del 25º Festival di Cannes.Quando tu sei vicino a me mostra la sensibilità dolcissima di questi personaggi, il loro amore per l’arte e il mondo che li circonda. Molto belle le parti di immagini sui paesaggi ripresi nella campagna delle Marche, vicino le strutture. Alberi infiniti come nella canzone di Paoli .
Il film è stato prodotto da Ladoc con RAI Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo) e recentemente premiato alla sua anteprima mondiale al Ji.hlava International Documentary Film Festival nella Repubblica Ceca.
La vicenda raccontata con molta passione e gusto, si svolge durante l’arco di quattro stagioni, infatti, sette ospiti del Centro della Lega del Filo d’Oro hanno accompagnato la troupe alla scoperta del loro mondo, un microcosmo con una straordinaria concentrazione di linguaggi diversi, in cui si usa prevalentemente il tatto e ci si scambia informazioni in un codice completamente diverso dal nostro. Qui regna, a dispetto dei limiti fisici, un’intensa vita affettiva e comunicativa. Fa impressione vedere oggi in epoca di Pandemia e di distanziamento sociale, la gestualità e l'importanza fondamentale del corpo e della fisicità per le persone non udenti.
04/02/2022, 10:28
Duccio Ricciardelli