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TORINO FILM FESTIVAL 39 - "Lievito"


L’importanza di essere allievi e maestri nel nuovo progetto documentario firmato Cyop&kaf


TORINO FILM FESTIVAL 39 -
Il nuovo film degli street artist napoletani Cyop&Kaf, "Lievito", è in concorso nella sezione Italiana.doc al 39° Torino Film Festival. Una produzione Parallelo 41, in collaborazione con Rai Cinema.

I ragazzi di una colonia estiva impegnati con le lezioni di judo, con il laboratorio teatrale, con il rapporto con i compagni e i loro insegnanti. Guide impegnate nella trasmissione della conoscenza ma anche del giusto approccio per imparare a vivere, a stare al mondo.

Gli street artist napoletani Cyop&Kaf, già registi dell’apprezzato “Il segreto” su un gruppo di ragazzi di strada a Napoli, nel documentario “Lievito” tornano a raccontare l’infanzia e l’adolescenza concentrandosi sull’influenza che gli insegnanti di una colonia estiva hanno su un gruppo di ragazzi. Il teatro è uno degli strumenti per portarli ad aprirsi agli altri, per esprimere sé stessi, liberandosi dai pregiudizi: “L’arte è l’assenza totale di giudizio”, dice un’insegnante a un allievo che ha delle perplessità sul corso di teatro perché “non vede” un teatro di fronte a sé ma un cerchio composto dai suoi compagni, non comprendendo ancora che quelle sono le fondamenta per costruire un percorso anche teatrale insieme. È una metafora efficace che esprime chiaramente il ruolo che hanno universalmente i maestri e non solo i protagonisti del documentario alle prese con la realtà di adolescenti napoletani e il loro carico spesso pesante. Il lievito del titolo si riferisce proprio al ruolo che gli insegnanti dovrebbero sempre avere, quello di formare, di aiutare a crescere gli allievi, dando loro gli strumenti per scegliere la loro strada con una vera consapevolezza di sé.

Cyop&Kaf mostrano il rapporto tra adulti e adolescenti in quello spazio che si inserisce tra la scuola, la famiglia e la strada mostrando senza filtri la curiosità, lo stupore, la voglia dei più piccoli di apprendere, di imparare a cadere prima di vincere, come spiega l’insegnante di judo, e da parte dei maestri l’interesse di coglierne le complessità e le risorse che hanno dentro. Le storie di Bruno Leone, decano del teatro di burattini e di Peppe Carini, maestro d’infanzia, raccontate attraverso le immagini di repertorio e le loro parole si inseriscono coerentemente nel percorso di riflessione dei registi: “Quando uno ha un allievo dopo un po' scopre di avere un maestro”, spiega Leone, cogliendo in pieno il senso di questo documentario, l’importanza di trasmettere sapere continuando a studiare e imparando dalle esperienze dei più piccoli, creando così un percorso di conoscenza reciproca.

30/11/2021, 15:00

Caterina Sabato