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STRAPPARE LUNGO I BORDI - La vita secondo Zerocalcare


La serie animata in sei puntate scritta e diretta dal fumettista romano. Un viaggio in treno che procede su mille binari fino ad arrivare a una conclusone inaspettata.


STRAPPARE LUNGO I BORDI - La vita secondo Zerocalcare
"Strappare lungo i bordi" di Zerocalcare
Dai fumetti alla serie tv, Zerocalcare, nome d'arte del famoso fumettista Michele Rech, arriva su Netflix con "Strappare lungo i bordi", sei episodi da 15 minuti ciascuno che racchiudono i punti cardine dell’opera del fumettista di Rebibbia. Ci sono tutti i personaggi che da "La profezia dell’Armadillo" in poi fanno parte del suo universo narrativo: Secco, Sarah, la madre e ovviamente l’Armadillo, la coscienza cinica e spietata del protagonista che nella serie ha la voce di Valerio Mastandrea. “Sei un cojone” è l’“incoraggiamento” con il quale l’animale tenta inutilmente di scuotere Zerocalcare dalla sua apatia, dalle sue paure e insicurezze: “Sei cintura nera di come se schiva la vita”.

Il racconto parte da un viaggio in treno che Zero, Sarah e Secco intraprendono per affrontare insieme un evento molto difficile e imprevisto. Attraverso flashback, aneddoti e le tipiche digressioni del fumettista raccontate con sarcasmo e autoironia, si ripercorrono i momenti cruciali che lo hanno portato a essere quello che è adesso, bloccato nelle sue abitudini, spaventato dai cambiamenti, incapace anche solo di scegliere una pizza diversa da quella margherita.

Situazioni che per i profani dei suoi fumetti possono apparire dei semplici espedienti per strappare delle risate, ma che, invece, racchiudono tutta la frustrazione e la delusione di una generazione, quella “di mezzo”, divisa fra benessere e precariato, che ha visto infrangersi contro la realtà i sogni e le aspettative che aveva da piccola quando si pensava che bastasse, come recita il titolo della serie, semplicemente strappare lungo i bordi, seguire cioè una strada definita per realizzarsi, per avere un lavoro sicuro, una famiglia, una vita felice.

Una serie che coinvolgerà maggiormente i nati tra l’80 e il ’90 che si rivedranno sia nei ricordi di Zerocalcare, come le chat su Msn, antesignano di WhatsApp, ma anche negli aspetti più negativi come gli invii a vuoto di curriculum per ottenere soltanto lavoretti sottopagati e umilianti. Risate e amarezza si mescolano per dare forma a un racconto che riesce a fotografare con onestà un’intera generazione senza scadere nell’autocommiserazione, e che conferma il talento del fumettista romano che ha dimostrato di saper trasporre nel modo giusto le sue strisce in una serie tv.

La title track della serie è scritta dal cantautore romano Giancane, con cui Zerocalcare ha creato un sodalizio nel 2018, come altre composizioni che commentano diversi momenti cruciali degli episodi.

20/11/2021, 10:00

Caterina Sabato