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I AM NOT LEGEND - Torna la notte dei morti viventi


Il secondo film di Andrea Mastrovito reinterpreta il film di culto “La notte dei morti viventi” di George Romero. Citazioni alte e basse da romanzi e canzoni


I AM NOT LEGEND - Torna la notte dei morti viventi
"I Am not Legend" di Andrea Mastrovito
Un progetto ambizioso quello di Andrea Mastrovito, rielaborare il film cult del 1968 di George Romero "La notte dei morti viventi" e farne un sequel ideale: in "I Am Not Legend" l’artista interviene direttamente sulle immagini originali del film, lavorando su oltre centomila tavole, ottenute stampando in dimensione A4 tutti i fotogrammi del film di Romero e cancellando le figure degli zombie con della pittura bianca. Le tavole digitalizzate e rimontate in un secondo momento seguono la nuova sceneggiatura scritta dallo stesso Mastrovito. Una storia che omaggia non solo la pellicola di Romero ma il grande cinema, la letteratura e la musica: i dialoghi del film, infatti, sono tutti citazioni di numerosi film, canzoni e romanzi, da “The end” dei Doors a “It’s the End of the World as We Know It (and I Feel Fine)” dei R.E.M., da “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola a “Gran Torino” di Clint Eastwood, fino a Dostoevskij e Italo Calvino.

Dopo "NYsferatu - Symphony Of A Century", il riadattamento animato del capolavoro di Friedrich Wilhelm Murnau "Nosferatu" (1922) del 2017, il regista continua la sua opera di sperimentazione: se la pellicola del 1968 era una chiara critica alla societŕ americana e alla partecipazione degli Stati Uniti alla guerra in Vietnam, “I Am Not Legend” rappresenta attraverso i suoi zombie ricoperti di bianco il “Nulla” inteso metaforicamente come la condizione della societŕ contemporanea che non ha memoria storica e per questo motivo cancella la propria identitŕ condannandosi in questo modo all’oblio, alla fine se non impara dai propri errori, se non si evolve in meglio.

Le musiche inedite dei compositori Matthew Nolan e Stephen Shannon e di Maurizio Guarini, musicista dei Goblin, autore dei brani di apertura e chiusura del film, creano un’atmosfera ancora piů inquietante rendendo questo particolare “disaster movie” come un incubo senza fine.

Una vera e propria opera concettuale che mescola cultura “alta” e popolare, film di intrattenimento e classici d’autore, musica leggera e rock per comunicare un messaggio universale, per esprimere il lato piů angosciante della nostra societŕ.

03/11/2021, 09:03

Caterina Sabato