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Note di regia di "Cuori"


Note di regia di
All’ombra della più grande vittoria della medicina moderna, il trapianto di cuore, abbiamo ricostruito un mondo che non solo ci regala l’atmosfera dei favolosi sixties, ma che ci riporta nel luogo dove si è fatta la storia, con l’invenzione preziosa del cuore artificiale. Lo abbiamo fatto con serietà documentaristica, ma soprattutto con la fantasia necessaria a un bel sogno. Il risultato è un grande ospedale italiano operativo nel 1967, con lunghi corridoi, ampie vetrate, corsie, studi medici, sale operatorie, scale, ascensori, terrazze e parcheggi. Un luogo popolato da suore cappellone, medici, infermiere, portantini e pazienti di ogni ceto sociale. Tutti sono raccontati con quel tocco in più che fa l’originalità della nostra serie. Con i miei collaboratori e gli attori protagonisti, abbiamo realmente preso lezioni di cardiochirurgia per imparare a muoverci e comportarci in una sala operatoria degli anni ‘60. Così, con la magia del cinema, attraverso la barriera del tempo, le vere macchine, gli apparecchi e gli strumenti medici di quei tempi, sono tornati a vivere per realizzare questo lavoro. Ma Cuori non è soltanto questo, è molto di più. Esattamente come il cuore che non è semplicemente il muscolo cardiaco, ma il centro pulsante del nostro essere. In questa serie direi che il cuore è il cassetto segreto delle passioni dei nostri protagonisti. L’amore, l’odio e la voglia di primeggiare spingono il racconto tra disperazione e felicità. Perché per quanto questo sia un “medical”, un “period” come dicono adesso, Cuori è soprattutto una storia di sentimenti. Così, mi ritrovo alla fine di questa avventura, stanco, ma soddisfatto. Perché Cuori è una serie dalla forte identità, in cui mi riconosco. Ho avuto a disposizione una bella storia e i mezzi per farla come volevo. A volte penso che il battito cardiaco che accompagna i momenti salienti della storia potrebbe essere anche il mio, per quanta passione ho messo in Cuori. In più, per accompagnare il racconto, abbiamo avuto non solo l’intensa e struggente colonna sonora originale, ma numerosi indimenticabili successi internazionali di quegli anni. Avete mai visto una ragazza immersa in una vasca piena di ghiaccio in una sala operatoria, mentre Eric Burdon and the Animals suonano The house of the rising sun? Ecco, in Cuori la vedrete. Buona visione

Riccardo Donna