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Note di regia di "Lupo Bianco"


Note di regia di
Nel 2019 un gruppo di ricerca in Siberia porta alla luce i resti di un possente carnivoro vissuto più di 40 mila anni fa risalente all’epoca del Pleistocene, un lupo bianco gigante, e sarà proprio a questa figura che ci ispireremo per rappresentare il Lupo Bianco del film, che interagirà col protagonista attraverso l’utilizzo di effetti speciali. Ho accettato di dirigere questo progetto spinto dal profondo interesse che ha suscitato in me la storia di Carlo Olmo e da come questa si prestasse meravigliosamente ad una narrazione di genere thriller. L’obiettivo sarà infatti puntare sulla fluidità di ripresa, avvalendoci di piani sequenza, PPP per conferire la suspense necessaria ed inoltre collaboreremo con un’equipe di giovani esperti di effetti speciali per garantire una maggiore efficacia alle action scene.

Il film si articolerà all’interno di un arco temporale che comprende la vita di Carlo dalla sua nascita (anni 60) ai tempi della pandemia di Covid-19 (2020 annone durante il quale il protagonista interverrà attivamente aiutando la popolazione in difficoltà). Le diverse decadi che attraverseremo verranno caratterizzate dall’utilizzo di luci differenti. La fotografia giocherà dunque un ruolo determinante che permetterà allo spettatore di individuare e collocare facilmente i salti temporali. A tal proposito il protagonista verrà interpretato da attori diversi, conosceremo un Carlo bambino, un Carlo adolescente e un Carlo adulto. La scelta del cast è stata impegnativa, avremo in azione 40 attori accuratamente selezionati al fine di rappresentare al meglio le varie decadi percorse dalla narrazione e la multiculturalità che caratterizza questa storia. Un incontro tra la tradizione Italiana e la filosofia cinese. Avremo una scena clou dedicata proprio alle celebrazioni in occasione del Capodanno Cinese. Un ruolo chiave sarà quello del cinese Jin, primo maestro di arti marziali di Carlo nonché mentore e amico, per la cui scrittura e caratterizzazione ci siamo ispirati all’antico testo del Tao Te Ching. Libro sacro per il taoismo, che racchiude quegli elementi di Filosofia orientale e Kung fu propri della visione e del percorso del nostro protagonista. Allo stesso modo conosceremo la figura di Ding, una donna dell’antichità che 3500 anni prima perse un figlio ucciso dal Nian, leggendario mostro cinese che troveremo all’interno del film. Ding interagirà con Carlo avvertendolo ogni qual volta il Nian si avvicinerà, spingendolo a combattere per vendicare il figlio e difendere l’umanità. Interpretato come doppio ruolo dalla stessa attrice che interpreterà la docente di lingua Copta, la vedremo in azione durante le scene del Capodanno.

Avremo modo di girare presso delle location in perfetta sinergia con l’atmosfera del racconto, il Comune di Vercelli noto per la tradizione Templare della Basilica di Sant’Andrea, gli esterni dell’Accademia Italiana Shen Qi Kwoon Tai di proprietà di Olmo, resi unici dalla presenza di una Pagoda Cinese realizzata con il pregiatissimo marmo rosa di Thieg Jin, all’interno della quale sono presenti delle magnifiche statue rappresentanti Dei, che vedremo prender vita ed assumere le vesti degli attori sul finale.

Nel Lupo Bianco tratto da una storia vera, la realtà si fonde totalmente con la finzione.

Tony Gangitano