Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di regia di "Anna"


Note di regia di
Raccontare un universo senza adulti è stata una sfida per tutti i reparti.
Maria Grazia, la mamma di Anna e Astor, i protagonisti di questa storia, prima di morire scrive Il Libro delle cose importanti da lasciare ai figli di quattordici e otto anni. Dentro ci sono consigli e istruzioni semplici per affrontare i pericoli che si presenteranno ai due orfani in questo nuovo mondo. A un certo punto scrive che lei può solo immaginarli ma saranno loro due a doverli mettere in pratica e a modificarli a seconda di come evolveranno le cose.
Tutti i reparti, ma soprattutto quelli di scenografia e costumi, hanno dovuto fare un grande sforzo d’immaginazione per ricreare una Sicilia post virus. Le domande si susseguivano. E dare risposte era difficile perché le premesse erano completamente inedite. Come si vestono i bambini?
Restano sempre uguali, luridi o cenciosi oppure visto che possono prendere ciò che vogliono dai negozi abbandonati vanno vestiti di Gucci e Prada. E di cosa si nutrono? Coltivano, cacciano oppure come i popoli raccoglitori cercano barattoli, insaccati e tutto quello che è ancora commestibile.
Prima di cominciare abbiamo fatto decine di bozzetti e prove per rendere visibile ciò che immaginavamo e abbiamo attraversato la Sicilia alla ricerca di luoghi in cui la civiltà si contra con la natura. Abbiamo trasformato vecchie ville nobiliari in discariche, orfanatrofi abbandonati in campi di battaglia tra bande di bambini dipinti di blu. Le strade sono state ricoperte di terra. È stato un lavoro fisico, fatto di errori e correzioni, affidato per lo più alle braccia degli scenografi. Gli effetti digitali sono stati usati con parsimonia. Anche la fotografia che abbiamo scelto doveva vivere di polvere che brilla nel controluce, né troppo cupa né troppo luminosa. La Sicilia doveva emergere nella bellezza dei suoi cieli, del suo mare incontaminato. La natura, libera dagli adulti, doveva emergere come la vera protagonista della serie. I resti della civiltà pietosamente coperti dal verde che riconquista i suoi spazi naturali. Credo che dalla collaborazione di tutti sia nata una serie solare ma che in un attimo, senza preavvisi, diventa buia e paurosa.

Niccolò Ammaniti