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GLOCAL FILM FESTIVAL 20 - Io, Massimiliano e l'arte del ritratto


GLOCAL FILM FESTIVAL 20 - Io, Massimiliano e l'arte del ritratto
"Libro di Giona" di Zlatolin Donchev è uno dei sei titoli in competizione per Panoramica Doc del Glocal Film Festival numero 20, in programma dall'11 al 15 marzo su Streeen.org.

Quando e come hai conosciuto Massimiliano, il tuo protagonista?

Era il 2014, io stavo alla Casa dello studente di Genova e studiavo all'Accademia di belle arti. Passavo spesso nella via in cui si trovava la sua macchina, in cui lui viveva. Da qualche tempo volevo fare un lavoro col video e questo ha alimentato la mia volontà di conoscerlo, di aspetto lo trovavo affascinante, enigmatico, lo vedevo spesso leggere il suo libro.
Un giorno l'ho approcciato, con la chiara idea di voler costruire un suo ritratto video, i contorni della sua storia sono comparsi poi nel tempo, attraverso il lavoro è nata la nostra amicizia e mi ha rivelato pian piano i suoi trascorsi.
L'ho girato nel corso di diversi anni, sono stato anche via da Genova nel frattempo ma quando tornavo lo ritrovavo sempre più o meno lì: è nata così la mia voglia di fare un suo ritratto nel tempo. Nel film si nota la sua trasformazione fisica, fisiologica, voglio pensare anche ideologica.

Convincerlo a farsi riprendere, a mostrarti le sue foto e la sua vita, è stato difficile?

Ci abbiamo messo del tempo, è inevitabile. Le prime riprese non sono servite a nulla, se non per conoscerci meglio. Né io né lui avevamo le idee chiare, ci ispiravamo a vicenda, anche lui lavorava con le immagini a modo suo: le sue foto con il vecchio cellulare le faceva già, ma io ho alimentato coi nostri discorsi la sua voglia di farle e sono poi diventate parte fondamentale del documentario. Le foto sono state anche la sua valvola di sfogo creativa.

Hai scelto di mostrare alcuni momenti delicati ma senza mostrare o spiegare troppo: come mai?

Mi sono avvalso della mia attitudine pittorica, privando il film di ogni narrazione fattuale degli eventi, ho optato più per un racconto per immagini. Ho scelto di non far capire il passaggio del tempo, è una sorta di gioco con lo spettatore che deve decifrarlo con il passare delle stagioni, con le sfumature sul suo volto.
Volevo ridurre tutto a un singolo dilemma: accettare di vivere in una casa o no? Deve proseguire la sua vita di strada? C'erano anche evidenti ripercussioni su di lui e sulla sua salute, mostrare le sue gambe e la sua pelle che si anneriva e lo faceva star male era importante.

Purtroppo Massimiliano è morto troppo presto...

Sì, sono riuscito a mostrargli pochissimo del nostro lavoro. Speravo di farglielo vedere sul grande schermo, lui ci teneva tanto e viveva insieme me le gioie e le delusioni delle iscrizioni e delle selezioni ai vari festival. Mi spiace moltissimo non essere riuscito a mostrargli il progetto completo.

E ora, hai altri progetti in svolgimento?

Oltre al lavoro nell'arte figurativa, il percorso nel documentario è iniziato qui e mi appassiona, voglio proseguire su questa strada e sto lavorando a un altro film, che prende sempre spunto da una realtà che vivo da molto vicino, speriamo di riparlarne presto.

12/03/2021, 10:00

Carlo Griseri