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IL CAPOLAVORO - Moscone vince a Salerno
e vola in Polonia, Azerbaijan e India


IL CAPOLAVORO - Moscone vince a Salerno e vola in Polonia, Azerbaijan e India
Salerno, Verona, e poi Polonia, Azerbaijan, India… Stefano Moscone, giovane regista serralunghese, è in viaggio in tutto il mondo con il suo cortometraggio “Il Capolavoro”, girato proprio a Serralunga lo scorso inverno.

Un viaggio particolare, quasi sempre dietro lo schermo di un pc a causa della pandemia che ha bloccato tutti, ma che gli permette comunque di mostrare il suo talento sulle piazze internazionali. Quello che non si è lasciato di certo bloccare è l’entusiasmo di Stefano che, dopo anni di studi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino prima e alla MetFilm School di Londra poi, sta finalmente riuscendo a coronare il suo sogno e ad affermarsi come cineasta.

Il suo ultimo lavoro gli sta regalando tante soddisfazioni, aprendogli molte porte verso un futuro importante nel mondo del cinema. “Solo nell’ultimo mese sono stato ospite di cinque festival di cui tre all’estero – racconta Stefano – e in Italia ho ottenuto la “Targa Festival” alla 74esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno e ho partecipato al Believe Film Festival di Verona addirittura come invitato speciale per parlare del film e del mio percorso artistico”.

Un piccolo lavoro, nato da un’idea dello stesso Stefano in collaborazione con il suo grande amico Gregorio Biancotto, pensato come opera conclusiva del percorso di studi londinese, che però si sta pian piano ingrandendo portando il giovane regista a superare sempre più traguardi. “Proprio grazie a questo lavoro sono entrato in contatto con Davide Mogna (produttore per la NewGen Entertainment, una giovane società di produzione e distribuzione torinese) che si è interessato al progetto e ha deciso di dare il via ad un percorso artistico e lavorativo insieme. Infatti siamo già al lavoro da alcuni mesi su parecchi nuovi progetti, tra vari cortometraggi e quello che sarà il mio debutto nel mondo del lungometraggio”.

Non si può ancora dire molto, ma l’opera prima di Stefano sarà quasi un “ritorno alle origini” dopo le esperienze all’estero e sarà ambientata proprio nelle Langhe, nei luoghi dove ha vissuto ed è cresciuto e che sono sempre stati il suo punto di riferimento anche quando era lontano. “Le Langhe sono tra i territori italiani più conosciuti e rinomati all’estero, ma noi che ci viviamo forse non ce ne ricordiamo spesso. Il mio sogno è portarle sul grande schermo e renderle protagoniste di una storia di giovani e di crescita, cercando di coinvolgere il pubblico il più possibile, anche al di fuori dei nostri confini.”

21/12/2020, 09:45