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Note di regia di "Pino"


Note di regia di
Quando il Museo Pascali mi ha chiesto di documentare la storica acquisizione dell'opera di Pino Cinque bachi da setola ed un bozzolo, la proposta è stata di allargare gli orizzonti del racconto e provare a evocare possibili contenuti “altri” (quello del ritorno alle proprie origini/radici ad esempio).
Spinto dall'intensità (e dalla luminosa chiarezza) delle opere e della vita di Pino, nel mettere in dialogo musica, immagini, voci e suoni i numi tutelari sono stati Arthur Rimbaud, Chris Marker ed Alain Resnais, che ci hanno ricordato come l'esplorazione creativa sia aperta a infinite possibilità di direzione e bellezza. Avendo scelto la strada del racconto per immagini fotografiche, ho avuto la fortuna di essere affiancato da alcuni eccezionali compagni di viaggio: Pascali innanzitutto, le cui straordinarie (e poco note) fotografie ci hanno permesso di entrare nel suo sguardo.
E soprattutto Pino Musi, sempre riconoscibile per stile ed esiti proprio in quanto ricercatore del senso profondo dell'immagine. Le sue fotografie originali scandiscono la narrazione del film in una dimensione che trascende la ricerca del “momento decisivo”.
Il meraviglioso repertorio fotografico di Claudio Abate, Elisabetta Catalano, Ugo Mulas ha saputo restituirci un'immagine vivida di Pino e di quella stagione creativa di cui il gallerista Fabio Sargentini è stato demiurgo, e per noi complice di qualità insuperabile.
I film di Luca Maria Patella ed Alfredo Leonardi, gli illuminati testi critici e poetici compulsati e rielaborati nel racconto vocale delle nostre tre narratrici: Suzanne Vega, Alma Jodorowsky e Monica Guerritore. In una sintesi che cerca di attraversare spazio e tempo trasportandoci in qualche modo in prossimità della breve e intensa vicenda umana e artistica di Pino Pascali.

Walter Fasano

11/11/2020, 13:35