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IL CINEMA SVIZZERO CONTEMPORANEO - Grande successo
per l'inizio del festival online


IL CINEMA SVIZZERO CONTEMPORANEO - Grande successo per l'inizio del festival online
Where We Belong di Jaqueline Zünd
Grande successo e partecipazione di pubblico al primo festival in streaming della Cineteca di Milano, "Il cinema svizzero contemporaneo – I film che non ti aspetti", un progetto della Cineteca di Milano, realizzato grazie al sostegno del Consolato generale Svizzero a Milano, in collaborazione con Cinema Svizzero a Venezia e con il contributo dell’Istituto Svizzero, che ha preso il via lo scorso 13 maggio e sarà online fino a mercoledì 20 maggio.

Il festival, accessibile interamente online e gratuitamente, ha visto la partecipazione appassionata di migliaia di utenti, registrando quasi 10'000 spettatori nei primi due giorni, pronti a vestire i panni dei giurati e a votare i loro film preferiti.

Venti anteprime per il pubblico tra documentari e lungometraggi drammatici e di genere commedia introdotti da presentazioni in live streaming dei registi, gli sceneggiatori, i distributori, i produttori, le numerose personalità che hanno permesso che il festival prendesse vita; un omaggio al regista svizzero Lionel Baier; un omaggio al celebre fotografo svizzero René Burri e un appuntamento con il grande cinema muto. Questa la formula di un festival pensato per dar voce a una cinematografia dal respiro internazionale, che vive la sua primavera, ma ancora poco conosciuta al di fuori dei confini nazionali.

Il festival proseguirà fino a mercoledì 21 maggio.

Nel weekend attendono il pubblico grandi anteprime come Love me tender di Klaudia Reynicke, che affronta il problema dell'agorafobia; Al-Shafaq - When Heaven Divides di Esen Isik, sull'eterno conflitto tra Oriente e Occidente; il vincitore come Miglior Film ai Premi del Cinema Svizzero 2020 Le Milieu dell'horizon di Delphine Lehericey; la commedia politicamente scorretta Level up your life di Oliver Paulus e un'imperdibile appuntamento domenica 17 maggio alle ore 21.00 con la versione restaurato dalla Cinématèque Suisse di La vocation d'André Carel di Jean Choux capolavoro della cinematografia svizzera del 1925.

Lunedì 18 maggio omaggio a René Burri, fotografo di fama internazionale, autore di celebri reportage di viaggio e di guerra, fotografie architettoniche e ritratti iconici tra cui uno degli scatti più celebri fatti a Che Guevara, con i due documentari Braccia sì, uomini no dello stesso Burri assieme a Peter Amman e restaurato dalla Cineteca Milano realizzato negli anni Settanta, di stringente attualità che racconta la difficile integrazione degli operai stranieri immigrati in Svizzera; e Six Photographs: René Burri di Anthony Austin, in cui il fotografo si racconta attraverso sei suoi scatti celebri.

Molti ancora i film che verranno proposti gratuitamente in streaming, da Where We Belong di Jaqueline Zünd, che esplora le dinamiche familiari dal punto di vista mai ascoltato dei bambini, a Des Unschuldige – The Innocent di Simon Jacquemet, su una donna perseguitata da un pesante passato che ritorna; dall'esilarante commedia Tambour Battant di François-Christophe Marzal, all'appassionante dialogo a cuore aperto col maestro del cinema latinoamericano Fernando Birri in Storia probabile di un angelo di Domenico Lucchini.

Chiudono il festival due documentari molto distanti tra loro: Eldorado di Markus Imhoof, sul dramma dei migranti tra i racconti dell’infanzia del regista in Svizzera e l’attuale dramma del Mediterraneo; e il poetico racconto della natura del Parco del Ticino in Tutto l’oro che c’è del documentarista Andrea Caccia.

15/05/2020, 16:41