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Note di regia de "I Futurieri"


Note di regia de
Sono cresciuto nei luoghi in cui Cuoco e Pepe hanno vissuto: personaggi la cui storia ha sempre esercitato un grande fascino su di me. Mi sono posto una domanda: cosa sarebbe successo se avessero avuto accesso ai moderni strumenti di comunicazione? I Futurieri Short Film rappresenta la mia risposta a questa domanda. Del resto, la dimensione “social” che caratterizza il mondo contemporaneo esisteva anche nel passato: i salotti culturali, luoghi di scambio, di condivisione di idee e, perché no, di pettegolezzi, erano una sorta di “bacheca” declinata con gli strumenti dell’epoca: trasferire i nuovi mezzi comunicativi in un periodo estremamente fertile a livello di scambi di idee e tendenze come quello a cavallo tra il XVIII e XIX secolo mi è parsa dunque una questione interessante e ricca di potenzialità. Le problematiche legate alla comunicazione sono molto più simili all’oggi di quanto pensiamo: la fine del Settecento ha rappresentato un momento in cui la tecnologia ha permesso una diffusione senza precedenti, per l’epoca, di informazioni e notizie. La comunicazione è un elemento fondamentale: oggi viviamo in un mondo in cui trovare informazioni è semplicissimo. Grazie a Internet, anche la quantità di notizie a disposizione è aumentata vertiginosamente. Tuttavia, alla molteplicità di informazioni corrisponde una molteplicità di fonti. È essenziale dunque imparare a verificarle, distinguendo tra quelle attendibili o meno: altrimenti si rischia di credere a qualunque cosa si legga su un sito o su un social network. Un po’ quello che accade ne I Futurieri, in cui il tachigrafo viene erroneamente preso come uno strumento di “verità assoluta”, e le informazioni che fornisce non sono filtrate da alcuno strumento critico. Attraverso una rilettura, rigorosa ma allo stesso tempo “fantastica”, della nostra storia passata, I Futurieri consente una riflessione critica sulla contemporaneità, e permette anche di rivalutare figure importantissime del nostro patrimonio culturale e storico, come appunto Vincenzo Cuoco, il cui pensiero, così avanti sui suoi tempi, lo rende un vero uomo del futuro.

Simone D'Angelo