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STORIE DI PIETRE - Proiezioni in tutta Italia


STORIE DI PIETRE - Proiezioni in tutta Italia
Il regista e sceneggiatore Alessandro Leone, dopo aver vinto il Nastro d’Argento Speciale per Fuoriscena, docufilm presentato al 31° Torino Film Festival e vincitore di numerosi altri riconoscimenti in Italia e all’estero, torna nelle sale con Storie di Pietre. Girato nei 9 mesi successivi alle forti scosse che hanno colpito l’Italia centrale nel 2016, il documentario descrive il fragile rapporto tra uomini e territorio attraverso il recupero del patrimonio artistico.

Con un tour che toccherà diverse città, Storie di Pietre, approda nei cinema, con al seguito già diversi riconoscimenti. Si è aggiudicato il Premio RAI come miglior documentario di attualità al 67° Trento Film Festival, è stato inserito nella selezione ufficiale del Torino Cinemambiente e scelto tra gli otto documentari italiani nella selezione ufficiale del Cardiff Italian Film Festival chiusosi recentemente.

Il film intreccia luoghi e storie connesse dal sisma. Un crocefisso da riassemblare per la processione patronale, una tela in parte sepolta sotto le pietre che conservano i segni di tradizioni ataviche, diventano emblemi di resilienza; difesa di una cultura che vuole rimanere viva.

Luoghi riservati ed estranei al grande pubblico vengono aperti e svelati dalla macchina da presa del regista che per la prima volta ci dona un punto di vista nuovo e sempre in bilico tra la distruzione e la rinascita.

Il Deposito di Santo Chiodo a Spoleto è il luogo silenzioso in cui vengono prestate le prima cure al patrimonio artistico. I frammenti, dispersi tra le macerie, vengono raccolti nel tentativo di ricostruire l’immagine perduta.

A mille metri di altitudine, un monaco vive nel rispetto della regola ora et labora e da vent’anni ripara la sua abitazione dopo ogni scossa. Una vita solitaria vissuta in armonia con il territorio. La natura premia l’eremo e lo erge a esempio da seguire. La struttura non ha infatti subito danni significativi, rinforzata dal lavoro costante del suo abitante e dalla necessità di un uomo di costruire una casa che non sia solo di pietra.

Rinunciando a interviste e voci narranti, il film procede per frammenti montati come tessere di un mosaico. I neri rompono il fluire del racconto, lasciando che suoni e voci rimarchino ciò che è andato perduto. Dagli anziani ai bambini, ognuno combatte con tenacia la sua battaglia personale nella consapevolezza del presente e nella possibilità di un futuro che è sfida all’isolamento post-sisma.

14/01/2020, 18:58