THE IRISHMAN - La grandezza del cinema
The Irishman di Martin Scorsese filma in modo magistrale, evocativo la “vera” storia” di Frank Sheerman, l’irlandese che uccise il famoso sindacalista Jimm Hoffa. Il lungometraggio, tratto dal libro "
I Heard You Paint Houses” di Charles Bradt, è il secondo che Netflix propone in streaming e contemporaneamente in un numero ridottissimo di sale in Europa. Il film della durata di ben 209 minuti ha ottenuto 4 candidature ai Golden Globes, 3 candidature a Critics Choice Award. Con queste scelte oculate Netflix, il colosso della distribuzione in alternativa alle sale, mette a segno un altro colpo mancino a detrimento della distribuzione tradizionale e lo fa con un film che è un’opera notevole della cinematografia classica, quella del maestro americano del realismo e dell’epopea dei
Bravi Ragazzi e Casino.
Scorsese per questo suo ritorno scende in campo con un manipolo di vecchi attori famosi che hanno fatto la grandezza del suo cinema:
da Robert De Niro a Al Pacino, a Joe Pesce a Harvey Keitel. Con l’ausilio della musica degli anni cinquanta e il movimento di grandi masse crea dense atmosfere del passato e un senso profondo di nostalgia. Da questo arazzo di immagini e di suoni di una America che fu, superficiale ed innocente, emergono i suoi personaggi dalle connotazioni proprie nel parlare e nel gesticolare degli italo-americani mafiosi, già visti in altri suoi film. Nel suo andare a “rebours” Scorsese racconta la storia dell’America contemporanea e lo fa in modo lucido, distaccato e nostalgico fino a quando quasi costretto dalla gravità degli avvenimenti che deve filmare, la narrazione del tradimento e l’omicidio del migliore amico, è costretto a cambiare stile e passare dalla narrazione idilliaca, da commedia quasi all’italiana, a quella scarna da tragedia greca. Lo fa con provata bravura affermando ancora una volta la sua grandezza di regista spiazzando così lo spettatore con una scena finale sconvolgente.
The Irishman è un film sul quale aleggia il fantasma della vecchiaia ed il ripianto del passato: fin dalla prima scena, un lungo movimento di macchina in un ospizio sulle note di
In the Still of the Night, Scorsese racconta la disillusione. I suoi attori sono anziani, e nonostante gli effetti speciali, lo si sente anche quando interpretano i personaggi da giovani, bolsi e affaticati. Malgrado la sua lunghezza, che lo rende quasi proibitivo in una programmazione ordinaria, il film di Scorsese è stato accolto positivamente dagli spettatori e acclamato da diversi critici come un capolavoro.
20/12/2019, 08:27
Augusto Orsi