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TUTTO L’ORO CHE C’È - Dal 15 dicembre al cinema


Dal 15 dicembre al cinema Apollo di Roma e dal 16 al cinema Beltrade di Milano


TUTTO L’ORO CHE C’È - Dal 15 dicembre al cinema
Dopo la felice accoglienza ai Festival di Rotterdam, Karlovy Vary, Torino e il Filmmaker di Milano, il film documentario di Andrea Caccia TUTTO L’ORO CHE C’È, arriva in sala partendo da Roma (dal 15 al Cinema Apollo) e Milano (dal 16 al Beltrade), distribuito da Dugong.

Cinque esistenze attorno a un fiume che non si incontrano mai, parte di un’unica, instancabile e sospesa narrazione. Un fiume. Un ragazzino. Un uomo nudo tra gli alberi. Un’arma. Un cacciatore in attesa di una preda. Un carabiniere errante e un anziano cercatore d’oro. Persone reali che passano le loro giornate immerse nella natura; dove la realtà assume di volta in volta le tinte del racconto poliziesco, della fiaba, del poema metafisico.

Un film scolpito con la natura e il tempo. Un racconto che, come un fiume, cambia continuamente; si muove, ramifica, rallenta e mai si ferma. Che mostra la complessità del reale, mediante la scomposizione delle parti. Un film di osservazione. Dal movimento alla sospensione, verso una sorta di immobilità percettiva che sia punto di equilibrio tra natura e mente, finzione e realtà.

“Da quando sono tornato ad abitare nei pressi del fiume Ticino, ho conosciuto molte persone che vivono a stretto contatto con la natura del luogo – racconta Andrea Caccia – Tutto l’oro che c’è nasce dai pomeriggi nel bosco con mio figlio Filippo e dalla fortuna di avere conosciuto Rinaldo - il cercatore d’oro - che con i suoi racconti mi ha permesso di vedere oltre l’orizzonte del fiume. L’idea ha preso forma e le figure inizialmente immaginate sono diventate persone in carne e ossa. Un ragazzino, un anziano, un cacciatore, un carabiniere e un naturista; esseri umani che rispondono a una logica naturale di azioni. L’incontro successivo con Roberto, Daniele, Francesco ha cominciato ad aprire quel diaframma che separa l’idea dalla pratica, la fantasia dalla realtà, svelandomi una luce e una prospettiva nuova per guardare il mondo che volevo raccontare. Adattandomi al loro passo, lasciandomi guidare nelle zone nascoste - distinte ma sovrapponibili - del loro cuore, ho finito per trovare lo scenario del film. Lentamente, la loro ricerca quotidiana si è fatta la mia ricerca di realtà”.

12/12/2019, 14:50