Aleksia di Loris di Pasquale
La cerimonia delle premiazioni della XX edizione di Fiaticorti, festival internazionale del cortometraggio promosso dal Comune di Istrana (Treviso), si è svolta venerdì 29 novembre alle 20.30 nell’affascinante e scenografica cornice dell’Aeroporto militare di Istrana: anche quest’anno il podio è internazionale e vede vincitori l’israeliana Lee Gilat con Yom Ragil (Premio Fiaticorti), lo svizzero Basile Vuillemin con Dispersion (Premio Fiaticomici), il padovano Loris Di Pasquale con Aleksia, (Premio Fiativeneti), e l’ucraina Svetlana Barandich, interprete di Anna (Premio Miglior interpretazione). Assegnato anche il Premio della Giuria popolare a Nana, dello spagnolo Roger Villarroya.
Al centro dei racconti dei cortometraggi vincitori, molto diversi per ambientazione, trama ed epilogo, spicca l’attenzione alla famiglia e alle dinamiche spesso complesse di cui è teatro: legami ritrovati e legami interrotti, allontanamenti e complicità riscoperte.
I corti vincitori sono stati selezionati tra 539 opere provenienti da 59 diversi paesi del mondo.
Nell’anno in cui Fiaticorti celebra il proprio ventennale, confermandosi il festival internazionale di cortometraggi più longevo del Veneto, si aggiunge anche un’altra conferma: il mondo del cortometraggio, che il festival rappresenta e divulga (sono stati oltre 7.500 film in concorso provenienti da 120 paesi, fra i quali la direzione artistica ha selezionato in questi anni ben 500 opere finaliste e assegnato 80 premi), rafforza la propria identità realista, lontana dall’artificialità e dall’esagerazione del grande cinema e più vicina al quotidiano, che la pellicola breve tenta di raccontare e indagare sino nel profondo.
Un aspetto che è stato evidenziato anche nel corso delle serate di rassegna che hanno preceduto la premiazione prevedendo la visione, l’analisi e la discussione dei cortometraggi finalisti, che, come dichiara il sindaco del Comune di Istrana Maria Grazia Gasparini: “Sono il valore aggiunto del festival e fanno sentire tutti protagonisti, aprendo infinite finestre sul mondo e su realtà sconosciute. Grazie al festival Istrana diventa capitale del cortometraggio”.
Premi e premiati. La giuria presieduta da Marco Falagiani, compositore da Oscar con la colonna sonora di “Mediterraneo”, e composta dal regista veronese Alberto Rizzi e dal ricercatore e critico cinematografico Alessandro Cinquegrani, ha identificato i vincitori delle sezioni Fiaticorti, Fiaticomici, Fiativeneti e Miglior interpretazione.
Ad aggiudicarsi il Premio Fiaticorti è stata l’israeliana Lee Gilat, che con Yom Ragil porta in scena il delicato rapporto fra sorelle messo alla prova dalla malattia del padre, un confronto difficile, segnato da anni di distanze che si ricompone e ritrova la sua essenza di fronte alla necessità di ricoverare il genitore malato. L’opera è stata premiata per lo stile autoriale fresco e maturo con cui la regista dà vita a personaggi autentici ed emozionanti, senza mai cadere in facili sentimentalismi o banalizzazioni.
La raffinata commedia nera di Basile Vuillemin, Dispersion, si è aggiudicata il Premio Fiaticomici, raccontando in otto incredibili secondi le disavventure di un figlio che si misura con le complicazioni causate dalla sua scelta di utilizzare per il funerale della madre un’agenzia funebre completamente automatizzata: una parabola sulla morte e sulla solitudine, costantemente in bilico tra la tragedia e la commedia, forte di un minimalismo visivo di straordinaria efficacia.
Fra i corti comici la giuria ha riservato una particolare menzione al francese Tomatic di Christophe Saber, esilarante storia di tre amici (e un cane) che decidono di trasformare un distributore di cioccolato in distributore automatico di cannabis, dando vita ad una commedia pura, liberatoria, dal ritmo serrato e incalzante.
Torna la famiglia al centro del racconto di Loris Di Pasquale che con Aleksia si è aggiudicato il Premio Fiativeneti: un rapporto difficile fra una madre e la figlia adolescente, tormentata e incinta, che viene arrestata per furto mentre cerca di racimolare i soldi per l’aborto. Un dramma già pluripremiato tutto girato a Marghera che ha il coraggio di dare voce a una storia bruciante, che coinvolge ed emoziona lo spettatore restituendo lo spaccato crudo, ma mai morboso, di una realtà marginale che travolge le coscienze
Svetlana Barandich ha vinto il Premio Miglior interpretazione per il ruolo di Anna, madre single di mezza età che nel tentativo di offrire alla figlia sedicenne una vita migliore si fa irretire da un annuncio pubblicitario alla radio e partecipa ad una serata organizzata per uomini stranieri in cerca dell'amore. Un’interpretazione intensa che dipinge quasi in modo palpabile il ritratto inatteso, a tratti drammatico e a tratti ironico, di una donna sconfitta nell’Ucraina devastata dalla guerra.
C’era infine grande attesa per il Premio della Giuria popolare, scelto dal pubblico durante le serate di rassegna fra i 22 film finalisti. Ad aggiudicarsi il riconoscimento è stato Nana, dello spagnolo Roger Villarroya, commovente racconto che si muove su due piani temporali diversi: quello contemporaneo di Laura, infermiera incinta che si occupa di Nico, anziano astrofilo francese, e quello passato di Nico bambino, che si occupa della madre malata. Una storia di solitudini, paure, sensi di colpa e decisioni da prendere.
Ai vincitori è stata consegnata la statuetta Fiaticorti, opera in cristallo appositamente realizzata dal Maestro Marco Varisco.
A presentare la XX edizione del festival è stato Alessandro Grespan, attore, regista e autore originario di Istrana e oggi videomaker di fama internazionale.