Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚‰

TFF37 - Manetti: "Raccontare Pippa Bacca era un'esigenza"


Il regista porta al Torino Film Festival il suo documentario biografico "Sono Innamorato di Pippa Bacca"


TFF37 - Manetti:
Simone Manetti accompagna al Torino Film Festival il suo ultimo documentario, "Sono innamorato di Pippa Bacca", che ricostruisce vita arte e morte dell'artista durante una performance nel 2008.

Perché hai deciso di raccontare la storia di Pippa Bacca dopo tanti anni?

Ho sentito forte l'esigenza che la sua memoria non si dissolvesse: esistiamo solo se veniamo raccontati, secondo me, e ho voluto dare il mio doveroso contributo alla memoria di Pippa Bacca.
Ai tempi della sua morte ne avevo sentito parlare, certo, ma ricordavo soprattutto la parte cronachistica. Quando Gianluca Perilli, un paio di anni fa, mi ha fatto leggere un primo testo, mi è tornato tutto a galla.
Poteva sembra roba da film crime, la storia di una ingenuotta che si fidava troppo del mondo e in un certo senso "se l'è cercata". Pippa invece era un'artista, non era sola nel suo viaggio e aveva studiato dettagliatamente ogni aspetto della performance. Il suo, il loro era un piccolo gesto concreto per la pace nel mondo.

Come hai costruito il tuo lavoro?

Su due linee temporali, il passato e la formazione artistica da un lato, la performance in tour dall'altro. Abbiamo anche rifatto il loro viaggio per ritrovare le sensazioni di quei luoghi, cercando quando possibile gli stessi precisi posti in cui Pippa era stata fotografata o ripresa. Non è stato banalissimo, lo ammetto!
Per prepararmi ho letto il libro su di lei, visto il documentario La Sposa e mi sono documentato il più possibile: avevo da subito ben chiaro in mente cosa volevo raccontare e come farlo, un'idea forse atipica per questo settore, ma sincero e anche in qualche modo pop. La mia è una biografia, niente altro. Ho impostato il lavoro cercando un approccio ombelicale, intimo. Volevo la parte più privata della storia ma non per sensazionalismo, ho sempre e solo chiesto alle persone intervistate cosa ricordavano di Pippa. Tutte loro sono state contente di raccontarla ancora una volta, sanno quanto sia importante ricordare e hanno apprezzato il mio tentativo di puntare lo sguardo sulla performance, non sulla morte tragica. Ho messo molto, moltissimo rispetto in tutto il processo.

Per te si tratta di un nuovo lavoro dedicato a donne forti, capaci di superare le convenzioni per realizzarsi.

Vero, racconto spesso donne nei miei film. Anzi, finora sempre (e anche il nuovo progetto su cui sto lavorando ne parla!). Perché? Me lo sto iniziando a chiedere: probabilmente perché sono stupefatto della capacità e della determinazione con cui sanno reagire alle difficoltà e alla sofferenza. Una caparbietà unica che mai saprei avere, una potenza che non ritrovo in nessun uomo che abbia conosciuto...

26/11/2019, 08:48

Carlo Griseri