Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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CINEMA ARCHEOLOGICO ROVERETO 33 - I premi


Il premio Paolo Orsi va a "Il popolo delle dune", mentre vincono a pari merito il premio Città di Rovereto i film "Monte Iato. Storia di uno scavo" e "La memoria di un filo". Assegnati anche le menzioni speciali Archeoblogger e CinemAMoRe.


CINEMA ARCHEOLOGICO ROVERETO 33 - I premi
PREMIO PAOLO ORSI
Il popolo delle dune di David Geoffroy
La storia di una suggestiva scoperta archeologica raccontata con immagini affascinanti e un eccezionale montaggio, dove il rigore della ricerca scientifica è accompagnato da ricostruzioni realizzate con grande maestria.

Menzione Speciale
Neandertal, il mistero della grotta di Bruniquel di Luc Henri Fage
Coinvolgente e allo stesso tempo rigoroso. Lo spettatore viene preso per mano dagli archeologi e condotto nella grotta a tentare di risolvere insieme, nelle pieghe dei dialoghi in presa diretta, un affascinante rebus di stalagmiti.

Menzione Speciale
Mysteries of the Lake
I Misteri del Lago di Armin Isarian
Un viaggio esplorativo in un Iran poco conosciuto, sulle tracce di un mistero fino alle profondità di un lago, realizzato con strumenti avanzati e tecniche innovative.

PREMIO DEL PUBBLICO CITTÀ DI ROVERETO (ex-aequo)
Monte Iato. Storia di uno scavo di Andreas Elsener
La Memoria di un Filo di Franco Zaffanella

SECONDO CLASSIFICATO
L'Arte in Guerra di Massimo Becattini

MENZIONE SPECIALE ARCHEOBLOGGER
Neandertal, il mistero della grotta di Bruniquel di Luc Henri Fage
Motivazione della giuria: Più che un documentario, un racconto per immagini e parole di una ricerca rivoluzionaria: dalle origini della scoperta all’uso delle più moderne tecnologie per datare una struttura unica nel suo genere. Un film in cui emerge, però, soprattutto la quotidianità del lavoro dell’archeologo, perché a guardare bene i veri protagonisti sono gli archeologi. Con Bruniquel non ci si annoia mai: la narrazione e le riprese hanno la capacità di condurre lo spettatore per mano, accompagnato dall’entusiasmo dei protagonisti. Forse è questo l’elemento che fa di Bruniquel un film emozionale ed emozionante: l’empatia che i ricercatori riescono a comunicare, il trasporto che trasmettono mentre semplicemente portano a compimento il loro lavoro. Non solo, certi scambi di battute, certe risate che esplodono, certe esclamazioni, rendono tutto estremamente familiare e trasportano lo spettatore dentro quella grotta, a condividere con l’équipe la sorpresa per il rinvenimento e le emozioni per ogni tassello di conoscenza acquisito in più. Quella grotta, accessibile soltanto a specialisti, può pertanto essere restituita alla comunità globale, non solo scientifica, mediante un prodotto divulgativo di questo tipo. Il tono narrativo alterna la narrazione scientifica a quella della scoperta, fino a diventare colloquiale; e allo stesso tempo viene messo in luce l’approccio multidisciplinare della ricerca, con l’utilizzo dell’archeologia sperimentale, della geologia e dell’archeometria. In conclusione, quando c’è una buona narrazione non c’è bisogno di ricorrere a ricostruzioni virtuali spettacolari: bastano storia e protagonisti. E qui abbiamo tutto.

MENZIONE SPECIALE CINEMA.MO.RE.
Sicilia Grand Tour 2.0 di Giorgio Italia
Il film porta lo spettatore in un viaggio immersivo e coinvolgente alla scoperta della cultura siciliana nelle sue più varie e alte accezioni: architetture, paesaggi, tradizioni e storie di vita sono i protagonisti di un racconto moderno che non si dimentica del passato che l’ha reso possibile, narrato con abilità e genuina passione.

Menzione Speciale
Ars Longa Vita Brevis di Riccardo Campagna
L’originale trama narrativa e un montaggio arricchito da sequenze visive da video arte quasi a disturbare lo scorrere naturale del racconto, coinvolgono lo spettatore forzandolo a confrontarsi con il delicato tema delle guerre, della distruzione del ricordo e dei simboli del passato e degli aspetti politici e civili ad esse legati.

07/10/2019, 11:15

Simone Pinchiorri