Fondazione Fare Cinema
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SOME PREFER CAKE 11 - I vincitori


SOME PREFER CAKE 11 - I vincitori
Premio Migliore Documentario
THE REST I MAKE UP di Michelle Merman
Motivazione: Per averci consentito di scoprire la storia pazzesca di un'artista, di una donna che ha vissuto a pieno le sue passioni, e il suo straordinario talento capace di influenzare e ispirare intere generazioni di sceneggiatori e autori. Un'opera che diviene, grazie al lavoro della regista, il racconto del rapporto, prima professionale e poi d'amicizia, paritario tra la protagonista Maria Irene Fornes e Michelle Merman (l'autrice del film), e ci mostra il passato e la memoria come veri strumenti di creatività, una chiave per il futuro che passa dall'autrice fino a noi, il passaggio di un vero testimone che nemmeno la malattia riesce a ostacolare. La telecamera diventa la sua macchina da scrivere, coinvolgendoci in un racconto che come accade può essere sempre riscritto senza filtri e costruzioni, ma con lucidità e onestà.

Menzione Speciale
INVISIBLE WOMEN di Alice Smith
Motivazione: Per averci restituito un pezzo di storia di lotta femminista e affermazione dei diritti LGBTQ che sarebbe senza dubbio caduta nell'oblio, ma che merita assolutamente di essere condivisa con le nuove generazioni.

Premio Lungometraggi Narrativi
CLASES DE HISTORIA di Marcelino Islas Hernández
Motivazione: Per aver saputo raccontare con coraggio e originalità una relazione tra donne fuori dall’obbligo di attribuire etichette e di assecondare i cliché, senza mai cadere in aspettative rassicuranti e giudicanti. Per l’intensità e la bravura con cui le due protagoniste hanno interpretato una narrazione ricca di aperture positive, offrendo una rappresentazione mai banale di due età della vita apparentemente lontane in cui il contatto riesce a generare energie e vitalità liberatorie.

Premio Migliore Cortometraggio
JUCK di Olivia Kastebring, Julia Gumpert & Ulrika Bandeira
Motivazione: Per la forza di un lavoro volutamente corale e collettivo, che riflette la sua pluralità anche nei linguaggi che sceglie di utilizzare, mescolando con grande creatività documentario, video danza, videoclip, esperimento sociale, manifesto audiovisivo. Per l’intensità con cui sovverte gli schemi di rappresentazione del corpo femminile, andando OLTRE tutti i dualismi, in una guerriglia performativa virale, queer fino all’estremo. Per la potenza travolgente di un gesto e di corpi che si appropriano di uno spazio pubblico, creando una reazione a catena di sguardi che è anche azione politica.

Menzione speciale
MARGUERITE di Marianne Farley,
Motivazione: Per la straordinaria sensibilità con cui riesce ad allargare il concetto di amore, offrendo una delicata rappresentazione dei sensi, degli affetti e del corpo nella vecchiaia, troppo spesso occultato dal cinema. Per la sobrietà con cui sceneggiatura e dialoghi centrano i temi della relazione e dell’identità come percorso che può attraversare una vita intera, andando dritti al cuore, all’essenziale.

23/09/2019, 18:32

Simone Pinchiorri