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VENEZIA 76 - "Life as a B-movie: Piero Vivarelli"


Fabrizio Laurenti e Niccolò Vivarelli dirigono un documentario sul regista di genere Piero Vivarelli


VENEZIA 76 -
Che personaggio, Piero Vivarelli: regista tra i più noti - e meno ricordati - della "grande" stagione del cinema di genere italiano, dal musicarello all'erotico, ha affrontato la vita con l'energia e la convinzione con cui si è dedicato alle sue storie per il grande schermo, senza paura di scandalizzare e di vivere il momento, di seguire gli istinti e dedicarsi - senza freni - alle sue attrici (sul set e, ancor più, fuori).

Lavori entrati nel mito o quasi dimenticati, ma sempre girati per il suo pubblico, per spingerlo - come scrivono i registi Fabrizio Laurenti e Niccolò Vivarelli nelle loro note di presentazione - a vivere "ogni suo film come una piccola spinta a non fermarsi, un incitamento verso la meta (o l'utopia) della rivoluzione; piccola o grande che sia: quella in noi stessi".

"Life As a B-Movie: Piero Vivarelli" ha il pregio di non voler essere un classico documentario riepilogativo di una carriera (lo è, comunque), ma di volgere l'attenzione principale all'uomo Vivarelli e a quanto di lui si ritrovasse nelle storie che raccontava, nei set che sceglieva, negli incontri fatti (dai tempi della Decima MAS fino all'incontro con Fidel Castro...).

E poi c'è il cinema, da non trascurare: dai curiosi e a loro modo epocali musicarelli girati con Lucio Fulci alla collaborazione con Corbucci per "Django", da Celentano e Chet Baker a "Satanik" e "Mister X", fino allo scandaloso “Il Dio serpente”.

Una vita "da b-movie", vissuta pienamente e orgogliosamente.

04/09/2019, 18:00

Carlo Griseri