NUREYEV - Il genio della danza
A partire dalla biografia della scrittrice sudafricana Julie Kavanagh, "
Rudolf Nureyev: The Life",
Ralph Fiennes realizza un film interessante e avvincente sulla vita del celebre ballerino.
Il biopic inizia con una serie di flashback che tratteggiano la sua vita dalla nascita nella Transiberiana, -questo spiega la sua passione per i modellini di treni- ad una adolescenza indigente e alla difficile formazione in Unione sovietica alla Scuola Coreografica di Leningrado evidenziando le sue doti artistiche ma soprattutto il suo carattere ribelle. “
The White Crow” (Il corvo bianco) sottotitolo del lungometraggio di Ralph Fiennes in inglese vuol dire anche personaggio speciale.
Nureyev fu non solo speciale, ma unico come danzatore riuscì a realizzare la sua genialità grazie a chi lo comprese e l’aiutò all’inizio della sua carriera: il maestro Puskin (Ralph Fiennes ) che gli fece amare la danza, ospitandolo nel suo appartamento e lo istradò in una carriera prodigiosa . Il modesto Puskin lo si vede in due flashback un tantino tenebrosi al principio e alla fine del film.
La narrazione del periodo sovietico, quello degli anni di formazione, pur interessante, risulta a tratti ripetitiva e statica. Dove però prende slancio e si fa coinvolgente è quella dell’effervescente periodo parigino. Qua la scoperta della Libertà si materializza in una possente immagine simbolica, che il regista, con un accorgimento scenico, fa scoprire al ballerino al suo arrivo a Parigi, narrando poi i suoi esaltanti mesi parigini: le sue amicizie con ballerini francesi e i suoi amori e evidenziando il rocambolesco passaggio all’Ovest nella primavera del 1961 quando all’aeroporto di Parigi Le Bourget chiese un contrastato asilo politico.
All'epoca Rudolf Nureyev aveva solo ventitré anni. In Francia strabilierà il mondo della danza classica affermandosi come il miglior ballerino e coreografico del suo tempo. In Russia non tornerà fino al 1987, quando otterrà un permesso speciale per vedere un'ultima volta la madre gravemente ammalata. Nureyev morirà in esilio nel 1993.
The White Crow è un film elegante, impeccabile, raffinato ed estremamente accurato nella ricerca di ricreare la magia delle esibizioni del ballerino in ogni singolo movimento, riuscendoci perfettamente grazie all’ammirevole coraggio e sforzo fisico di Oleg Ivenko e, soprattutto, grazie alla straordinaria armonia tra inquadrature, luci, cromatismi, atmosfere e colonna sonora.
Con "Rudolf Nureyev: The Life" Ralph Fiennes, celebre attore teatrale e cinematografico inglese di origine serba, filma la sua terza regia: “Coriolanus” e “The Invisible Woman”. Come attore ha ottenuto gran successo con “Il paziente inglese”, “In Bruges”, A Bigger Splash e “Triplo gioco”.
26/07/2019, 10:35
Augusto Orsi