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CANNES 72 - DOLOR Y GLORIA di Pedro Almodovar


CANNES 72 - DOLOR Y GLORIA di Pedro Almodovar
In Spagna, al Festival di Cannes e ora in altri paesi europei “Dolor y Gloria” il lungometraggio autobiografico del famoso regista spagnolo Pedro Almodóvar riscuote i consensi della critica ed è acclamato dal pubblico.

Il film è la storia di una vita, quella del quasi settantenne regista, narrata con perfetta osmosi tra se stesso, il personaggio di finzione Salvador Mallo e il suo interprete Antonio Banderas. Un lungometraggio privo dei frou-frou femminili caratteristici di tanti film del regista di “Tutto su mia madre”, ma denso di sentimenti e di emozioni.

Lo spettatore percorre attraverso immagini calibrate nei colori, luce e chiaroscuri e soprattutto nelle interpretazioni magistrali dei suoi attori, dal poliedrico Banderas, alter ego di Almodóvar, a Penelope Cruz, perfetta nel ruolo di Jacinta una madre giovane e apprensiva, che vive per il futuro di suo figlio, al piccolo Asier Flores, un amore di bambino, alla madre anziana Julieta Serrano, che ci dà una delle scene più commoventi del film, alla vita del regista con le sue relazioni amorose, le sue dipendenze e soprattutto la sua passione per il cinema motore primo della sua esistenza.

Dopo “Julieta” di tre anni fa, che aveva lasciato l’amaro in bocca agli spettatori in quanto la protagonista squadernava a ruota libera le numerose disgrazie della sua vita e faceva prevedere un certo disamore per la settima arte. Questo nuovo opus mostra che il cinema è più che vivo nella creatività di Almodóvar e che il suo lungometraggio ha tutte le carte in regola per una Palma d’Oro meritata per chi il cinema lo ha fatto e lo fa con passione e lo ama svisceratamente.

Nonostante abbia già incassato il plauso della critica e del pubblico spagnolo, 866mila spettatori fino a oggi, la reazione del pubblico internazionale è importante per questo suo ventiduesimo film, ottavo solo con Antonio Banderas, così strettamente legato alla sua vita.

"Se devo calcolare quanto tasso di autobiografia c'è in “Dolor y gloria” posso dire che sul fronte dei fatti il 40 per cento, ma per quello che riguarda un livello più profondo, si tratta del 100 per cento". Per raccontare la storia del regista Salvador Mallo, Banderas vestito e pettinato come lui, il regista si è rifatto alle sue esperienze personali: "In tutti i posti dove il personaggio di Antonio è stato, ci sono stato anche io, la casa di Salvador è una copia della mia, ci sono i miei mobili, i miei quadri, tutto quello che appartiene alla mia vita.

Con Almodòvar, Penelope Cruz ha recitato in altri due film prima di “Dolor y Gloria: “Gli abbracci spezzati”, nel 2009, e “Gli amanti passeggeri” nel 2013. "Quando arriverò alla fine della mia vita - ha detto - considererò Pedro una delle persone che ho amato più profondamente".

Uscito con enorme successo in Spagna, dove si è attestato come miglior incasso dell'anno, “Dolor y Gloria” è anche il frutto di un'altra storia d'amore: quella del regista per la provincia di Valencia. Già protagonista nel 2004 de “La mala educación”. Tra le location valenzane del film spiccano la piazza di San Luis Bertrán, il cinema anni Trenta Tyris e il quartiere di Benimacle.

23/05/2019, 18:29

Augusto Orsi