CANNES 72 - THE DEAD DON'T DIE, inizio fiacco


Il film di Jim Jarmusch apre l'edizione 2019 del festival francese: grande cast ma poca ispirazione


CANNES 72 - THE DEAD DON'T DIE, inizio fiacco
Scelto come film d'apertura dell'edizione numero 72 del Festival International du Film de Cannes, "The Dead Don't Die" di Jim Jarmusch lascia a fine visione molta amarezza e pochi buoni ricordi.

Dopo i vampiri, gli zombie: se in "Solo gli amanti sopravvivono" Jarmusch ha saputo giocare con il mito dei "succhiasangue" inventandosi una storia d'amore eterea e personaggi che non si dimenticano facilmente, nel caso di questi "non-morti" viaggia con il pilota automatico e poca ispirazione, cercando di portare a casa una commedia horror basata più su quel che dovrebbe esserci che non su quanto si veda sul grande schermo...

Una cittadina come tante altre degl Stati Uniti (Centerville) diventa protagonista della rinascita dei morti dopo che un incidente dovuto al fracking estremo modifica l'asse terrestre e la sua rotazione: giorno e notte si sbilanciano, la natura impazzisce e mani decomposte riemergono da sottoterra. La lunga premessa per introdurre i personaggi serve anche a dare minutaggio ai tantissimi membri del cast: dai fedelissimi Bill Murray e Tilda Swinton ad Adam Driver e Chloe Sevigny, senza dimenticare Selena Gomez e Iggy Pop, la cui apparizione come morto che cammina strappa le uniche sincere risate alla platea.

Ma è un'illusione: fiacche battutine metacinematografiche (tra attori che hanno letto la sceneggiatura e una colonna sonora che da extradiegetica diventa - consapevolmente, dichiarano i personaggi - un brano diegetico ascoltato in loop da ogni stereo e radio...), deja-vu senza idee dall'ampia filmografia sul genere, un finale in cui non si sa più da che parte guardare (mancano solo gli alieni... ah no, ci sono!).

15/05/2019, 20:26

Carlo Griseri