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Note di regia de "Il Traditore"


Note di regia de
Naturalmente sono contento per l’invito a Cannes. Il concorso è una gara e posso solo accettarla cercando di fare il più bel film possibile, correndo freneticamente perché c’è veramente poco tempo.
È un film ancora diverso da tutti i precedenti, forse assomiglia un po’ a “Buongiorno, notte” perché i personaggi si chiamano coi loro veri nomi, ma lo sguardo è più esposto, all’esterno, i protagonisti sono spesso in pubblico, per esempio nel gran teatro del Maxiprocesso di Palermo e in altri teatri di altri processi con un copione diverso, pur essendo i personaggi spesso ripresi a distanza ravvicinata, trascurando però quei tempi psicologici, quelle nevrosi e psicosi “borghesi” che sono state spesso la materia prima di molti film che ho fatto in passato.
“Il Traditore” è anche un film civile (o di denuncia sociale come si diceva una volta) evitando però ogni retorica e ideologia.
Ho scoperto infine in questo film, sempre da dilettante, il siciliano, lingua meravigliosa spesso storpiata, ridicolizzata, caricaturizzata anche dal nostro cinema (e televisione).
Di altro e più approfonditamente spero si possa parlare a Cannes, dopo la visione del film (e della squadra straordinaria con cui è stato possibile farlo).

Marco Bellocchio