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Note di regia di "Il Nome della Rosa - La Serie"


Note di regia di
Il Nome della Rosa - La Serie
Esperienza straordinaria quella di tradurre in immagini, in 8 episodi e nella maniera più fedele possibile, le 500 pagine di un grande libro che è molto più di un romanzo: è una summa di storia, letteratura e filosofia. È un richiamo potente che Eco fa, dalle mura di un'abbazia medievale in cima a una montagna incantata, agli uomini di oggi.

Straordinari personaggi mi sono stati regalati e alcuni suggeriti (gli eretici) dalle pagine del libro. Personaggi che mi hanno permesso di offrire agli spettatori una galleria di attori (conosciuti e non) di altissimo livello. Più invecchio, più il lavoro con gli attori mi appare come il vero grande dono della mia professione. Attraverso di loro ho cercato di mettere le pagine di Eco dietro all'obiettivo della mia macchina da presa.

Guglielmo da Baskerville unisce in sé sacro e profano – la sua umanità, la lucidità con la quale guarda il mondo e la vita, le angosce che nasconde e il suo humor ne fanno un personaggio unico e dissacrante. È il più insolito dei frati, è il guizzo, la luce dell’immaginazione unita all’uso sottile di una mente rapida e affilata. Ci dà una grande lezione di ragione in un mondo nel caos.

Un adolescente aspirante monaco, Adso da Melk, compie un viaggio iniziatico. È il viaggio degli spettatori nel labirinto di questo libro. Adso sarà testimone dell'umana ferocia nelle lotte per il potere, dell'eterna battaglia tra bene e male o, per dirlo in termini medievali, tra angeli e demoni. Quegli angeli e quei demoni che (come nei videogiochi degli adolescenti di oggi) popolano le illustrazioni dei volumi che i monaci dell'Abazia dipingono. Adso scopre l'amore, impara il senso di una vita dedicata alla difesa della cultura, impara che l'unico mezzo per salvarsi in questo mondo è quello di usare la ragione.

Bernardo Gui, l'Inquisitore. Grande figura simbolica. È l'integralismo religioso portatore di morte, di assenza di pietà e di giustizia. È il braccio armato della religione utilizzata a fini politici, pretesto per scatenare conflitti. È l'oscurantismo che toglie agli uomini il piacere e la libertà della conoscenza, dunque il piacere della vita.

C'è un quarto protagonista: La Biblioteca. È un luogo-simbolo dove è contenuta e catalogata tutta la conoscenza umana, dove certe “informazioni” vengono nascoste, dove si aggirano i pazzi. È una metafora visionaria di Internet che prende fuoco.

Ma tutti, grandi e piccoli personaggi, sono protagonisti del lavoro appassionato che ho fatto nel dare luce e voce a Il Nome della Rosa, ai ragionamenti e alle emozioni che questo libro – storia di uomini e di mostri – mi ha provocato. Uomini e mostri che la fantasia di ognuno di noi continua a vedere e combattere, oggi come allora, dentro di sé e fuori, nella realtà.

Giacomo Battiato