Una scena di "Porta Capuana"
Presentato alla 36.ma edizione del Torino Film Festival, nella sezione Italiana Doc, “
Porta Capuana. La frontiera fluida” di Marcello Sannino.
Lo scenario è una
Napoli cosmopolita. Porta Capuana ne è la protagonista, antica porta della città, a ridosso del castel Capuano. Edificata nel 1484 dagli Aragonesi, essa ha da sempre rappresentato un crocevia di vie di comunicazione di rilevante importanza. Le sue antiche pietre ci fanno comprendere i rituali e le storie antiche, confermandoci un presente dove ancora quasi tutto appare realizzabile, incerto ma incredibilmente scorrevole e fluido.
Luogo di arrivo e di partenza che fa i conti con un’integrazione sociale multi-etnica sempre più presente oggi in ogni parte del mondo: ma qui a Napoli è vissuta in modo diverso, generando emozioni e situazioni uniche. Un film sullo spaesamento reale, sociale e storico. Un villaggio globale, statico e dinamico contemporaneamente, come un solo grande essere vivente.
Il racconto della frontiera fluida di una città che, come una carta assorbente, è in grado di assimilare e catturare tutto. Dichiara il regista, «
Filmare lo spaesamento, questo è l’obiettivo del film […]. Così ho intenzione di strutturar[lo] facendo attenzione all’intreccio di problematiche politiche e affettive che segnano indelebilmente i luoghi in cui viviamo e il nostro tempo; entreremo e usciremo dalle dimensioni scelte con fluidità, seguiremo le persone e con loro scopriremo il loro modo di stare a Porta Capuana, di stare al mondo, le memorie del passato per alcuni, le nuove speranze per altri, i progetti avveniristici, il quotidiano, cercando non di dimostrare delle tesi, ma di suggerire delle emozioni».
25/11/2018, 08:40
Luca Corbellini