Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

UN HOMME PRESSE' - Fine carriera di un capitano d'industria


UN HOMME PRESSE' - Fine carriera di un capitano d'industria
Un homme pressé”, che si potrebbe tradurre con “Un uomo stressato” è il titolo di una riuscita commedia del filone di film sociali che la cinematografia francese produce oggi meglio di quella italiana.
Sono lungometraggi come: Les beaux esprits, Le Grand bain, Le vent tourne, I Feel Good, L’ordre des médecins… che con la loro leggerezza intrattengono, divertono, ma fanno anche riflettere.

Ispirato da una storia vera, narrata dal protagonista, Christian Streiff, con vivacità e realismo nella sua autobiografia “J’étais un homme pressé” pubblicata nel 2017 per le edizioni Le Cherche Midi, è diventato un lungometraggio interessante e piacevole grazie al regista Hervé Mimran, conosciuto in Francia per le sue commedie brillanti, ma soprattutto alla indovinata interpretazione dell’attore Fabrice Luchini.

Un homme pressé è la storia di una rinascita: Alain, direttore generale di diverse compagnie industriali nel turbinio dei suoi impegni lavorativi è colpito da un ictus cerebrale che lo mette a tappeto e arresta brutalmente la sua carriera. A questo punto privato del suo lavoro, per lui quasi l’unico interesse della vita, si ritrova solo. La moglie è morta anni prima, la governante poco loquace è perennemente impegnata nella conduzione dell’economia familiare e con la giovane figlia non vi è molta affinità. Fortunatamente per lui che il collasso non lo priva della sua mobilità, ma diminuisce in parte le sue facoltà comunicative, in quanto nel parlare storpia le parole e le cancella dalla memoria. L’evento drammatico è reso dal film in modo coinvolgente ed emotivo. Il logorroico Luchini si esibisce con raffinata maestria nella riconquista della parola e la fa da mattatore.

Il periodo successivo, quello della rieducazione alla locuzione è la parte più viva, movimentata ed interessante di Un Homme pressé. Alain mette in evidenza in modo eccellente le sue qualità drammaturgiche usando la parola con abilità. Affiatata complice di questa impresa è l’ortofonista, Jeanne, la quale nonostante i suoi problemi di peso, crea una sintonia completa con il difficile paziente. L’affetto, anche quello della figlia che l’uomo “pressé” ha riconquistato, gli amorevoli esercizi dell’ortofonista, ma soprattutto il tempo “As Time Goes by” che Alain è tornato ad apprezzare , producono un quasi miracolo e l’industriale, lui che diceva che si sarebbe riposato solo quando sarebbe morto, guarisce e affronta la vita con gran serenità. L’Homme pressé è un lungometraggio sociale su un caso clinico analizzato con grande umanità e competenze cinematografiche.

Un homme pressé” che in Francia sta conoscendo un notevole successo di pubblico uscirà nelle sale italiane alla fine di questo mese.

19/11/2018, 16:30

Augusto Orsi