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FESTA DI ROMA 13 - "Soledad, Morire d'amore e d'Anarchia"


Ispirato a una storia vera è il primo film della regista Agustina Macri che fa luce su una vicenda di cronaca poco conosciuta. Tratto dal romanzo di Martín Caparrós "Amore e Anarchia", il film racconta la storia di Soledad Rosas ed Edoardo Massari facenti parte di un collettivo anarchico che, alla fine degli anni ’90 a Torino, si batte contro la costruzione della rete ferroviaria ad alta velocità in Val di Susa. Con Vera Spinetta, Giulio Corso e Marco Cocci


FESTA DI ROMA 13 -
"Soledad, morire d'amore e d'anarchia" di Agustina Macri


Soledad, ragazza argentina di famiglia borghese, arriva nel 1997 nel capoluogo piemontese in seguito ad un viaggio premio in Europa. Si trasferisce in una casa occupata dagli anarchici e da subito ne sposa gli ideali. Conosce Edoardo, nome di battaglia Baleno, con il quale comincia un’intensa storia d’amore. Il 5 maggio 1998 la coppia viene arrestata e accusata di atti di terrorismo contro la costruzione della TAV.

Baleno viene trovato senza vita nella sua cella: la sua morte viene archiviata come suicidio. La disperazione per Soledad è tanta ma con il sostegno dei suoi compagni riesce a trovare la forza per lottare e ribellarsi alle ingiuste accuse. Fino a quando, agli arresti domiciliari, scoraggiata e decisa a non accettare nessun tipo di accordo con lo Stato, si toglie la vita. Nel 2002 la corte di Cassazione ha lasciato cadere le accuse di terrorismo per mancanza di prove. Sole e Baleno diventano così icone anni ‘90 di lotta e libertà.

È difficile comprendere i principi di due ragazzi che scelgono la morte come raggiungimento della libertà assoluta e la regista tenta, con il ritratto intimo dei protagonisti, di trovarne un senso. La camera si sofferma sui primi piani dei giovani volti, appassionati quando nell’ingenuità dei vent’anni pensano di avere il mondo in pugno, rabbiosi quando il loro destino è segnato.

Alla narrazione lineare dei fatti si alternano i flashback della vita in famiglia in Argentina e la testimonianza della sorella di Soledad, Gabriela (Florencia Dyszel) che la descrive come una ragazza dalla forte personalità, ribelle e indipendente. In Italia Soledad si scopre gradualmente pasionaria: tra manifestazioni e proteste trova finalmente un senso alla sua vita nel movimento anarchico e nell’amore per Baleno.

"Soledad" è il triste e documentato affresco di una gioventù ribelle, ispirata da forti ideali, spesso fondamentalisti, ma vittima delle bieche cospirazioni dello Stato. Soledad Rosas è il simbolo di questa ingiustizia, corpo e anima di una lotta viscerale in cui si muore per delle idee. Vera Spinetta si carica totalmente di questa passione rendendo giustizia al ricordo dei due anarchici: l’interpretazione dell’attrice argentina è intensa e sofferta. Nel viso scavato dalla paura e da giorni di sciopero della fame si ritrova tutta l’assurdità di una vita spezzata dalle ragioni di Stato.

Un film che ora più che mai si rivela importante per riflettere sugli errori e gli abusi delle autorità in una stagione cinematografica che si è aperta con il successo di "Sulla mia pelle" che racconta la storia di Stefano Cucchi.

"Soledad" sarà proiettato in anteprima il 27 ottobre alla Festa del Cinema di Roma nella sezione autonoma Alice nella Città.



Caterina Sabato

23/10/2018, 10:59